Fuochi d’artificio e canzoni  per l’ultimo saluto a Daniele 

In centinaia ai funerali del giovane morto a 24 anni mentre faceva un giro con la moto di un amico Messa all’aperto nella piazza più grande del paese. Il ricordo del cugino: «Hai sorriso ogni giorno»

BUCCHIANICO . «Hai sorriso ogni giorno per 24 anni, sei stato sempre disponibile con tutti, non hai mai lasciato dietro di te una briciola di cattiveria. Lo so che stai sentendo e sorridendo, in cielo non c’è neanche una nuvola». Nel giorno del funerale di Daniele Saraullo, il cugino Nico parla davanti alle centinaia di persone di tutte le età che si radunano a Bucchianico, in piazza San Camillo De Lellis, per dire addio al giovane che, nella notte tra sabato e domenica, ha perso la vita in un incidente in contrada Chiaramilla. Il ragazzo, che lavorava come commesso in un negozio di abbigliamento del centro commerciale Megalò, è morto sul colpo dopo essersi schiantato contro il muro di una casa mentre stava provando la moto di un amico, una Kawasaki Z650 appena ritirata dal concessionario.
Bucchianico è un paese in lacrime: il sindaco Carlo Tracanna ha decretato il lutto cittadino. Non si contano i giovani che accorrono per l’ultimo saluto a Daniele, «conosciutissimo e ben voluto da tutti», racconta chi lo conosceva. Arrivano da tutte le province di Chieti e Pescara. Quando il corpo del ragazzo esce per l’ultima volta dalla sua abitazione in località Colle Spaccato, vengono accesi i fuochi d’artificio. Il corteo funebre inizia all’altezza del monumento dei Caduti: ad aprirlo c’è la Jeep gialla tanto amata da Daniele.
Una volta arrivati in piazza, ad accogliere il feretro lunghi applausi, tanta commozione e le campane che suonano a festa. I residenti di Colle Spaccato indossano le magliette rosse della festa dei Banderesi; gli amici invece, come i suoi familiari, una maglietta bianca con una foto del bellissimo ventiquattrenne, un passato da indossatore. La messa celebrata da padre Mario Agasantis e padre Vincenzo Castaldo si svolge all’aperto, nella piazza più grande del paese, curata in collaborazione anche con i componenti bucchianichesi della Protezione civile, per accogliere le centinaia di persone che si stringono al dolore della mamma Antonella Di Nardo, del papà Remigio e del fratello Marco. I genitori e gli amici assistono alla liturgia vicino alla gigantografia di Daniele. Per allietare i momenti di pausa, vengono inseriti i canti dell’Ave Maria e il Cantico delle Creature.
Dopo la benedizione della bara, gli amici lasciano volare in cielo palloncini colorati e una colomba bianca, rimasta posata sulla bara per tutto il tempo. «Mercoledì 19 (domani; ndr) avresti compiuto 25 anni: noi festeggeremo il tuo compleanno con una fiaccolata che partirà dal cimitero e arriverà in piazza», annuncia al microfono il cugino Nico. «Porteremo noi la torta e faremo una grande festa per te, con tutti noi e con la tua musica. Non è finita qui, perché questo è solo l’inizio per ricordarti, cugì», promette il giovane. A messa finita, prima dell’ultimo viaggio verso il cimitero, i compagni hanno intonato con il tamburo e la fisarmonica la marcetta di Sant’Urbano, l’inno della festa dei Banderesi tanto cara ai bucchianichesi. La bara è uscita dalla piazza tra gli applausi.