Gas estratto dal lago Il progetto Forest torna all’esame Via

Bomba, a giorni riunione in Regione per l’autorizzazione Il comitato del no: «Bisogna confermare il parere negativo»

BOMBA. È attesa a giorni la convocazione del Comitato di valutazione impatto ambientale (Via) della Regione, che avrà all’ordine del giorno, di nuovo, il progetto della Forest Oil per l’estrazione di gas naturale vicino alla diga artificiale del lago di Bomba. Nell’aprile dello scorso anno l’istanza di concessione per la località Colle Santo, presentata dalla multinazionale americana nel 2009, aveva ottenuto parere contrario dalla commissione regionale.

Tre erano state le motivazioni della bocciatura, contro le quali la Forest Cmi, la controllata italiana di Forest Oil, aveva ricorso al Tar. Il Comitato Via aveva valutato che l’impianto di trattamento è in contrasto con il piano regionale di tutela della qualità dell’aria, che lo studio della Forest non ha valutato la quantità di acqua che viene sottratta alle sorgenti a seguito dell’estrazione di gas e, soprattutto, il fatto che i sistemi di controllo proposti dalla ditta americana sono finalizzati alla registrazione di fenomeni di subsidenza (abbassamento del suolo) che, nel caso si innestassero, sarebbero irreversibili. L’area interessata dalla realizzazione dell’impianto è, infatti, a rischio idrogeologico e sismico (Bomba è classificata in zona 2). Questa valutazione in particolare aveva indotto il Comitato ad avvalersi del “principio di precauzione”.

Ma proprio questa decisione sarebbe stata rimessa in discussione nell’incontro tecnico dello scorso 22 maggio, al quale hanno partecipato tecnici della Regione e della Forest, e il dirigente della Divisione coordinamento controllo dighe in esercizio del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, Paolo Paoliani. Il problema verrebbe superato costituendo una cabina di regia tra ministero, Forest, Acea, concessionario del lago, e Regione, per monitorare gli effetti dell’estrazione di gas sulla sicurezza della diga il cui abbassamento è calcolato dalla ditta americana in circa 70 millimetri in 14 anni.

A questa eventualità non ci sta il comitato “Gestione partecipata del territorio”, che rilanciato la campagna di sensibilizzazione contro il progetto della Forest Oil. Sul social network Facebook è stata aperta la pagina “L’eco rim-Bomba”, dove eco sta per ecologia e per il grido della popolazione a preservare paesaggio e vocazione turistica dell’area.

«Dopo più di tre anni di lavoro e duro impegno per evitare che si compia questo scempio che mette a rischio il nostro territorio, chiediamo a tutti gli amministratori di adoperarsi per fare in modo che venga confermato il parere negativo sulla compatibilità del progetto Forest», dichiara Massimo Colonna, presidente del Comitato, «la politica deve sostenere quella bocciatura. Abbiamo scritto al sindaco, Donato Di Santo, al presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e al consigliere provinciale delegato alle problematiche energetiche, Franco Moroni, per ribadire in un documento unitario le ragioni del “no” alla raffineria».

Stefania Sorge

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