Honeywell piace agli imprenditori locali 

Atessa, prime visite allo stabilimento: in ballo i nomi di Ranalli e Candeloro. Lolli fa da garante: «Fiducioso per il futuro»

ATESSA. «Sono fiducioso per il futuro della Honeywell: dal territorio e dal mondo industriale nazionale stanno arrivando proposte molto credibili». Il vice presidente con delega al lavoro, Giovanni Lolli, commenta così la visita, martedì scorso, di un importante imprenditore abruzzese, accompagnato da un collega “di peso” del panorama industriale automotive, a capo di una multinazionale italiana. Inizia così la fase delle manifestazioni di interesse per lo stabilimento Honeywell, ormai quasi del tutto svuotato di lavorazioni e forza operaia, dal momento che resta solo una quarantina di dipendenti che, a rotazione, si occuperanno delle operazioni di dismissione della fabbrica fino al 2 aprile. Una fase delicata e densa di aspettative per un territorio che con la chiusura della Honeywell vede spazzare via centinaia di posti di lavoro (tra operai diretti e indotto si superano i 500 dipendenti) e che si trova di fronte una perdita economica di svariati milioni di euro. Nonostante il comprensibile riserbo di Lolli, che in questi giorni sta facendo da garante e principale sponsor per una possibile reindustralizzazione del sito della Val di Sangro, trapela nell’ambiente automotive il nome di Giuseppe Ranalli, presidente di Tecnomatic Group spa, colosso tecnologico con sede a Corropoli (Teramo) che si occupa di progettazione e realizzazione di linee e macchine automatiche per conto di multinazionali operanti nel settore della componentistica auto, elettrodomestici e prodotti elettrici tra cui proprio Honeywell. Ranalli, presidente anche del Polo automotive, avrebbe visitato lo stabilimento insieme a Lolli e interessato l’altro importante imprenditore. Le attività che dovrebbero arrivare a riempire la “cattedrale” vuota della Honeywell non avrebbero però nulla a che vedere con i turbocompressori. «Honeywell porrebbe il veto», spiega infatti Lolli, «non vuole in alcun modo che si faccia concorrenza nel suo stesso campo». E tra gli imprenditori interessati alle sorti dello stabilimento circola con insistenza anche il nome di Gilberto Candeloro, presidente dell’Istituto tecnico superiore sistema meccanica, ex presidente della Imm Hydraulics e con interessi nel campo delle energie rinnovabili e altri settori. «Apprezzo molto che gli imprenditori abruzzesi a cui mi sono rivolto, tra cui Candeloro che è una persona che io stimo immensamente», commenta ancora Lolli, «si siano immediatamente attivati. Candeloro, ma non è il solo, si è mosso per sensibilità verso il territorio». E lo stabilimento, dai primi approcci, incassa giudizi entusiasti. «Fa un’ottima impressione», conclude Lolli, «è molto ampio, totalmente dotato di climatizzazione, fornito di tutte le migliori attrezzature, con bellissime pertinenze e a pochissimi metri dalla Sevel». Un motivo, quest’ultimo, che potrebbe fare da richiamo anche al colosso Fiat-Chrysler.
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