I fondi del Comune salvano il Marrucino 

Ancora in ritardo i 500mila euro promessi dalla Regione, Di Primio mette i soldi per stipendi e spettacoli del Bicentenario

CHIETI. Finora ha pagato soltanto il Comune. Se al Teatro Marrucino è possibile anche per questo mese di maggio pagare «gli stipendi dei dipendenti», saldare le fatture dei fornitori e portare avanti «gli impegni assunti per il Bicentenario» è merito dell’amministrazione Di Primio che ha detto sì a un secondo contributo nelle casse della Deputazione teatrale: dopo la prima iniezione di 66mila euro, sono arrivati altri 99mila euro. Per tutto l’anno, il Comune ha stanziato 400mila euro: finora ne sono stati già versati 165mila. E il Comune è stato l’unico a sborsare: al Marrucino si aspettano ancora i fondi della Regione, 500mila euro per il 2018 – 300mila di contributi ordinari e altri 200mila per l’«eccellentizzazione» dei festeggiamenti del Bicentenario come definita dal presidente e senatore Pd Luciano D’Alfonso – e altri 495.873 euro per il 2017.
Dopo le polemiche scoppiate per la scomparsa dal bilancio della Regione dei fondi per il Marrucino e le rassicurazioni seguite all’approvazione di un emendamento salva-contributi presentato dal consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo e a un monito del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini che si è schierato contro i campanili della cultura, i contributi della Regione restano attesi. Anzi, la direzione amministrativa del Marrucino, affidata a Cesare Di Martino, non sa ancora se quei 500mila euro promessi per il 2018 siano certi oppure no. Quei fondi sono sicuri in quanto a lettere, promesse e rassicurazioni, ma non ci sono atti che vincolano la Regione a sostenere il Marrucino. Così, per l’attività ordinaria del Teatro, sono decisivi i finanziamenti versati dal Comune. A solleticitarli è stato proprio Di Martino con una lettera al sindaco Umberto Di Primio, all’assessore Antonio Viola e al dirigente Franco Rispoli: «Tale richiesta», spiega la determina che concede i fondi, «è motivata dall’esigenza di consentire alla Deputazione teatrale di provvedere alla gestione ordinaria del Marrucino e procedere altresì al pagamento degli stipendi dei dipendenti e alla liquidazione degli impegni assunti in via prodromica per la realizzazione degli eventi del Bicentenario». Ma la determina rivela anche che esiste un «oggettivo sfasamento temporale tra le uscite, giornalmente obbligatorie, e le entrate derivanti dai contributi regionali e ministeriali». Entrate che, per ora, non ci sono.
A fronte dei ritardi nei versamenti della Regione e anche del ministero della Cultura, il cda del Marrucino, composto dal presidente Cristiano Sicari e dai consiglieri Paolo De Cesare e Annalisa Di Matteo, ha deciso di sospendere la rappresentazione della Turandot del prossimo 29 luglio alla Civitella: «Allo stato, la Turandot non si farà», conferma Di Martino.