Il bilancio passa per un voto

Finisce 16-15, ma la maggioranza perde Alinovi (Udeur)

VASTO. La maggioranza perde un altro pezzo, ma approva il bilancio. Il documento contabile ottiene sedici voti favorevoli, quelli dei consiglieri di maggioranza e del sindaco Luciano Lapenna (Pd). Le opposizioni hanno abbandonato la sala consiliare, insieme a Riccardo Alinovi (Udeur), dopo aver sollevato «vizi di legittimità».

E’ stato un consiglio comunale all’insegna del «voto, non voto», quello che è andato in scena ieri. Il dato politico che emerge è che Lapenna è riuscito ad incassare il sì dell’assemblea civica, ha ricompattato quel che resta di una maggioranza ridotta al lumicino, ma si è fatto un altro nemico politico: Alinovi, che in cambio del suo voto favorevole al bilancio aveva chiesto la testa di Enrico Tilli, presidente della Pulchra.
L’esponente dell’Udeur, che in mattinata aveva annunciato di voler approvare il documento contabile, si era detto soddisfatto in prima battuta delle parole del sindaco. Lapenna aveva detto che «Tilli era disposto a lasciare la presidenza e che per il rinnovo delle cariche si sarebbe aperto un dibattito nella maggioranza». Nel pomeriggio è arrivata la precisazione del presidente della Pulchra, il quale ha chiarito di aver messo «a disposizione il mandato e di attendere le decisioni del Partito Democratico». A quel punto Alinovi è tornato sui suoi passi.

«Lapenna deve dimettersi», ha dichiarato a caldo il consigliere Udeur, «da oggi prendo le distanze dal sindaco e dalla sua amministrazione». Stessa richiesta arriva dal centrodestra. «Dal consiglio comunale emerge un dato inequivocabile: cioè che il sindaco non ha più la maggioranza e che è riuscito ad approvare il bilancio soltanto con il suo voto», dicono gli esponenti del Pdl che ieri dopo aver abbandonato l’aula hanno convocato una conferenza stampa, insieme all’Udc. «Il sindaco ora deve essere consequenziale rispetto a quello che ha più volte dichiarato», incalzano le minoranze, «ovvero che non avrebbe esitato a dimettersi nel momento in cui non avesse avuto più la maggioranza in consiglio comunale. Attendiamo, quindi, nelle prossime ore, le sue dimissioni. Non si può essere amministrati da un centrosinistra che deve sottostare agli umori dei consiglieri comunali». Fin qui il dato politico.

Dal punto di vista amministrativo si rimarca l’avvenuta approvazione del bilancio. «E’ uno strumento che darà immediati benefici», è il commento dell’assessore alle Finanze, Domenico Molino (Pd), «approfitto della circostanza per ringraziare i sedici consiglieri della maggioranza che, con senso di appartenenza e responsabilità, lo hanno votato. Il rammarico? Il comportamento delle opposizioni che, per meri fini politici e strumentali, abbandonando l’aula, hanno fatto venir meno la discussione ed il contraddittorio».
In precedenza l’assemblea aveva approvato e il piano triennale delle opere pubbliche il piano delle alienazioni immobiliari.

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