«Il centro storico è soffocato dal traffico»

Proteste dei residenti a Casoli: chiesti più parcheggi e strade adeguate

CASOLI. Il centro storico è soffocato dalle auto. La viabilità carente, a causa della struttura del vecchio abitato cittadino, ma anche della mancanza di interventi nel corso degli anni. E i pochi parcheggi disponibili provocano le proteste. I residenti si sentono abbandonati e reclamano almeno qualche progetto che ridia respiro al borgo e consenta al tempo stesso una migliore vivibilità.

«Dieci anni fa la vecchia Casoli si stava spopolando. La tendenza si è invertita da qualche anno, con l’arrivo di tanti immigrati, italiani e stranieri, ma sono nati problemi e disagi per il traffico e le auto», spiega un gruppo di cittadini. «Il paragone con il passato non regge, perché se è vero che il centro storico è sempre lo stesso, sono però cambiati i tempi e le esigenze», continuano. «Oggi chi abita qui, come altrove, vuole arrivare il più vicino possibile la casa con l’auto, ci vogliono perciò miglioramenti immediati sulla viabilità», fanno notare i residenti.

L’unica arteria di accesso percorribile è rimasta via Centrale, stretta e a doppio senso di circolazione e senza sbocco. Tutte le promesse sono andate disattese, malgrado vari progetti. «Sono venuto ad abitare qui nel 1987, all’epoca c’erano pochi abitanti ed era facile parcheggiare e transitare, nonostante qualche problema di viabilità», racconta Gabriele Di Prinzio, portavoce dei residenti. «Il centro storico era spopolato e abbandonato e le amministrazioni comunali fecero leva sulle ristrutturazioni edilizie, senza però pensare a una strada di sbocco e parcheggi sufficienti per gli abitanti», prosegue.

«Ci sono state però scelte sbagliate, perché edifici diroccati che potevano essere abbattuti per migliorare la situazione, sono stati recuperati come modeste abitazioni», aggiunge Di Prinzio, evidenziando che il nuovo parcheggio ha apportato pochi benefici: «Sappiamo che servono progetti e cospicui investimenti, ma occorrono anche scelte di campo se si vuole davvero risolvere i problemi. Altrimenti, continueremo a essere cittadini di serie B, magari costretti a emigrare in altri quartieri».