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«Il porto diventi scalo marittimo regionale»

VASTO. «Il porto di Vasto rappresenta uno scalo di rilevanza strategica per l’Abruzzo perché contrariamente agli altri porti abruzzesi che hanno fondali poco profondi, Punta Penna con una batimetria...

VASTO. «Il porto di Vasto rappresenta uno scalo di rilevanza strategica per l’Abruzzo perché contrariamente agli altri porti abruzzesi che hanno fondali poco profondi, Punta Penna con una batimetria di 10 metri radente lo scalo può essere sfruttato da subito per incrementare la movimentazione delle merci, intercettando flussi di traffico dall’Est Europa, Grecia e Medio Oriente e da Paesi come la Turchia e la Siria». Il nuovo appello alle istituzioni arriva questa volta da Gabriele Sillari, presidente dei trasporti di Confartigianato Abruzzo.

L’associazione ha individuato nel porto istoniense il volano dell’economia abruzzese. «Il porto di Vasto deve essere lo scalo marittimo della Regione. In questo modo possono essere incrementati i traffici commerciali abruzzesi», afferma Sillari. Proprio le potenzialità dello scalo hanno attirato l’attenzione su Punta Penna di Confartigianato Trasporti Lazio e Umbria.

L’utilizzo del porto di Vasto consentirebbe a giudizio di Confartigianato Abruzzo, un risparmio sui costi e una maggiore tutela dell’ambiente. «Nel 2008 la Regione Friuli Venezia Giulia stanziò 500 mila euro per lo sviluppo delle autostrade del mare che fanno riferimento ai porti regionali. Con questo investimento il Friuli conta di incentivare la movimentazione negli scali di Trieste, Monfalcone e Porto Nogaro e attivare una triangolazione fra Triste, Vasto e la Grecia. Auspico», conclude Sillari, «che si possa cambiare rotta e lavorare su progetti condivisi con i vari livelli delle amministrazioni abruzzesi che dovranno rilanciare il ruolo del porto di Vasto ». (p.c.)

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