In tre pronti a fare da stampella a Di Primio 

Rispoli, Troiano e Raimondi dettano le condizioni: bilancio in aula e modifiche in favore dei più deboli

CHIETI. Stefano Rispoli, Enrico Raimondi e Mario Troiano anticipano e spiazzano tutti: «Se il sindaco modifica il bilancio siamo disposti a votarlo». Come dire che nella battaglia tra Umberto Di Primio e Mauro Febbo i tre del gruppo Chieti. Da capo si schierano con Di Primio: «Almeno lui siamo sicuri che non può ripresentarsi sindaco», si lascia sfuggire Raimondi. Per aprire il dialogo su un possibile voto ci sono però delle condizioni: «Che la crisi con Forza Italia venga portata in aula», dicono i tre, «che i consiglieri forzisti, gli stessi che hanno sempre votato tutto in precedenza, ci facciano capire il loro punto di vista, che al momento resta alquanto oscuro. E, nel caso le loro ragioni non ci convincano, possiamo provare a migliorare questo bilancio e approvarlo». Perché per loro una cosa è chiara: «Diciamo no al commissariamento, perché in quel caso il bilancio verrebbe approvato così com’è. E in questa forma non ci piace. Tanto è vero che avremmo votato no. Ma se c’è la possibilità di cambiarlo, di ottenere qualcosa in più per le fasce più deboli, magari di riaprire un asilo nido in più, allora non ci tiriamo indietro e ci diciamo pronti ad approfondire tutte le questioni in aula».
I tre consiglieri non vogliono entrare nel merito delle modifiche da fare. Per ora si dicono pronti ad aprire un dialogo con il sindaco dimissionario e lasciano la palla nelle sue mani. Al riguardo, però, il sindaco era stato chiaro nella conferenza stampa in cui ha annunciato le dimissioni: «Ringrazio chi mi ha fatto in qualche modo capire che forse avremmo avuto i numeri per approvare il bilancio anche senza i consiglieri che non si sono presentati. Ma io sono stato eletto con il centrodestra e sono un uomo di centrodestra». E dunque Di Primio, almeno due giorni fa, sull’argomento sembrava avere le idee chiare. Quanto ai consiglieri d’opposizione che, a detta del sindaco, gli avrebbero fatto capire che erano pronti a votare il bilancio, Rispoli, Raimondi e Troiano dicono di non essere stati loro: «Noi non abbiamo avuto contatti con Di Primio», dicono, «la proposta di aprire un dialogo per il bene della città, la facciamo a viso aperto in conferenza stampa, senza trattative segrete».
Infine Rispoli si toglie un sassolino dalla scarpa: «Due anni fa ho fatto una scelta coraggiosa andando all’opposizione. Sono stato criticato proprio dai consiglieri forzisti. Gli stessi che ora sono sulle mie posizioni». (a.i.)