Intasca la pensione della madre morta 

Ortona, non denuncia il decesso dell’anziana in Canada e, per due anni, percepisce 20mila euro di indennità: scoperto e denunciato

CHIETI. Ha riportato le ceneri della madre nella sua terra d’origine, vicino Ortona. Ma è riuscito a nascondere allo Stato italiano la morte dell’anziana avvenuta in Canada. Il protagonista della truffa aggravata ai danni dell’Inps è un cinquantenne originario della provincia di Chieti ed emigrato in nord America con la famiglia: per quasi due anni ha continuato a percepire la pensione della donna deceduta per un totale di circa 20mila euro. A scoprire tutto sono stati i finanzieri della tenenza di Ortona, diretti dal luogotenente Virgilio Cornacchio, grazie anche alla collaborazione del consolato italiano di Vancouver.
Tutto comincia all’inizio del 2017 quando l’anziana, che si è trasferita in Canada ormai da decenni, muore sulla soglia dei novant’anni. La salma, seguendo le sue ultime volontà, viene cremata. È il suo unico figlio, in aereo, a riportare in Abruzzo l’urna con le ceneri. Per farlo non occorre una procedura particolarmente complessa. «Il trasporto di ceneri umane», si legge ad esempio sul sito di una nota compagnia aerea, «è consentito come bagaglio a mano, a condizione che sia accompagnato da copia del certificato di morte e di cremazione. Dovete accertarvi che tali ceneri siano ben imballate in un contenitore adatto con un coperchio a vite e provvisto di protezioni contro le rotture». L’urna viene inumata nel cimitero del paese. Prima di ripartire per il Canada, il cinquantenne ritira tutti soldi della pensione della madre, all’incirca 20 mila euro, accreditati su un libretto postale cointestato. Fin qui non c’è nulla di illecito, perché quel denaro è arrivato quando la donna era ancora in vita. La truffa comincia il mese successivo, perché il figlio non comunica il decesso alle autorità consolari italiane. Secondo la guardia di finanza, non si tratta di una semplice dimenticanza perché la signora, anche dopo la morte, continua a ricevere la pensione. La cosa va avanti per quasi due anni, finché gli investigatori smascherano l’inganno al termine dell’operazione denominata Zombie. Il resto è storia recente. Dopo la segnalazione dei militari, l’Inps ha potuto recuperare l’intera somma erogata indebitamente: parliamo di circa 20 mila euro che l’uomo avrebbe potuto ritirare al momento del suo rientro in Italia. Per il furbetto della pensione è scattata la segnalazione alla procura.
«L’ultima operazione», spiegano dal comando provinciale di Chieti guidato dal colonnello Serafino Fiore, «testimonia l’impegno costante della Guardia di finanza nel contrasto delle frodi a tutela della spesa pubblica». Restando in tema di truffe, è in corso al tribunale di Chieti il processo che vede imputato un uomo di Francavilla che – per 4 anni e mezzo – ha incassato la pensione della nonna morta.