«Io, vigilessa del fuoco non ho paura del pericolo» 

Intervista a Bernardetta Conte: è l’unica donna in servizio in tutto l’Abruzzo «In caserma siamo uniti e ci rispettiamo, così si fronteggiano le emergenze»

CHIETI. «Davanti al pericolo non posso reagire con la paura. Mi appello a quello che mi hanno insegnato. Alla professionalità acquisita. Ai miei compagni di squadra, ai quali affidi la vita e che ti affidano la loro. È così che abbiamo fronteggiato tante emergenze: dagli incendi al terremoto».
Bernardetta Conte, per tutti Berni, è un vigile del fuoco qualificato operativo. Ed è anche l’unico vigile donna in Abruzzo, una delle 115 donne d’acciaio del corpo italiano dei vigili del fuoco. È di stanza al comando provinciale di Chieti, diretto dal comandante ingegner Mauro Malizia, e fa parte del turno C, al comando del capoturno Graziano Di Luzio.
Fin da quando era una giovane barista e nel bar dove lavorava accoglieva vigili del fuoco che raccontavano storie sulle loro operazioni, Berni ha sognato di indossare la divisa del corpo. E ci è riuscita. Nonostante le prove fisiche difficilissime e anche gli impegni familiari. Perché oltre ad essere un vigile del fuoco, Berni è anche moglie e madre di due figli. Ha alle spalle una famiglia che la supporta, soprattutto quando ha dovuto fare il corso di 6 mesi a Roma ed era già mamma di una bimba. «Non ci sarei mai riuscita se mio marito e i suoi genitori non avessero tenuto la bimba che allora era molto piccola», dice. E oltre alla propria famiglia, nei vigili del fuoco dice di aver trovato una seconda famiglia. «Anche se per tutti è stata la prima volta vedere una donna in caserma», sottolinea, «ho sempre trovato accoglienza e rispetto». Il concorso a Roma Berni, che ora ha 38 anni, lo ha fatto quando di anni ne aveva 29. Era il 2009, a Roma c’erano circa 800 aspiranti pompieri e solo 17 donne. «E quello», aggiunge, «è stato un concorso con una presenza femminile abbastanza alta». Superato il corso, nel 2011 ha iniziato a lavorare a Chieti, poi è stata spostata al distaccamento di Casoli, e poi è tornata a Chieti. Adesso è anche impegnata a livello sindacale, essendo vice segretaria provinciale del Conapo.
A fine ottobre 2016 è andata a Visso per portare assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto. I vigili del fuoco avevano allestito una grandissima tenda nella quale vivevano tutti insieme. Ma per Berni non è stato mai un problema. «Ricordo ancora», dice ripensando a quell’esperienza, «una scossa fortissima di terremoto mentre ero nel distaccamento dei vigili del fuoco di Visso. Quella sensazione di disagio me la sono portata dietro per mesi. Per fortuna quando ci fu la prima scossa, tutti gli abitanti stavano partecipando a una manifestazione all’aperto proprio per esorcizzare la paura del terremoto. Fummo fortunati perché non ci furono vittime, ma ricordo ancora quel senso di impotenza di fronte a quelle persone che avevano perso tutto».
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