Nel tratto del litorale in corrispondenza del torrente Fosso Apricino il sindaco revoca il divieto di balneazione

L'acqua del mare diventa color cioccolato

Accertamenti dell'Arta per verificare il fenomeno riscontrato giovedì pomeriggio

VASTO. Acqua marrone lungo il litorale vastese, fatta eccezione per la parte più a nord della costa. Sulla strana colorazione del mare indaga l'Arta (l'agenzia regionale per l'ambiente) che di concerto con la Capitaneria di porto, ha effettuato il prelievo di alcuni campioni per risalire alle cause del fenomeno che giovedì pomeriggio ha allarmato i bagnanti e che potrebbe essere stato causato dalla presenza di alghe, anche se non si escludono altre ipotesi, come qualche scarico fognario.

«Quando il mare è calmo e la temperatura è piuttosto elevata non è peregrino avanzare l'ipotesi di fenomeni eutrofici, cioè dovuti alla proliferazione di alghe», spiega il dottor Vincenzo Ronzitti, direttore Arta del dipartimento di San Salvo, «detto questo è bene, però, attendere i risultati delle analisi».

Sta di fatto che la colorazione dell'acqua, diventata soprattutto nel pomeriggio color cioccolato, ha fatto desistere i numerosi bagnanti presenti ancora in spiaggia dal tuffarsi. Chi si è immerso in mare ha avuto una sgradita sorpresa. E' il caso di una turista napoletana che dopo il bagno ha visto il suo bikini bianco diventare marrone. Una iattura per una località turistica che si fregia della bandiera blu.

Il fenomeno si è verificato a distanza di qualche giorno dal provvedimento del sindaco Luciano Lapenna (Pd) che, sulla scorta delle analisi effettuate dall'Arta, ha revocato due divieti di balneazione in altrettante zone a nord della costa. Le indagini di laboratorio hanno verificato un netto miglioramento delle condizioni delle acque in corrispondenza del Fosso Apricino, il torrente che sbocca nella riserva naturale di Punta Aderci e a Vignola, uno dei tratti più suggestivi della scogliera.

Restano, invece, rigorosamente off limits le foci del torrente Lebba (a Punta Penna) e del fiume Sinello, che si confermano i punti più inquinati della costa vastese.
In quelle zone bagni e tuffi continuano ad essere proibiti per l'alta concentrazione di batteri coliformi.

Si tratta di organismi indicatori di inquinamento, causato dall'insufficiente funzionamento dei depuratori o dalla presenza di scarichi fognari. «La situazione è nettamente migliorata grazie alle opere fognarie realizzate in collaborazione con il Consorzio industriale e alla regimentazione di alcuni scarichi effettuata con fondi comunali», spiega il sindaco che con l'ordinanza del 17 agosto ha revocato i due divieti di Fosso Apricino e di Vignola istituiti con un precedente provvedimento del 17 maggio. «Vasto è decisamente in controtendenza rispetto ad altre località costiere della Regione», aggiunge non senza soddisfazione Lapenna facendo riferimento ad Alba Adriatica dove, nei giorni scorsi, è stata vietata la balneazione.

Senza considerare che la revoca del divieto a Fosso Apricino mette fine ad un'annosa querelle sull'inquinamento del mare in un punto del litorale ricompreso nel perimetro della riserva di Punta Aderci, cioè in una delle zone che dovrebbe essere in ottime condizioni ambientali.
La polemica prese spunto dal fatto che, a partire dal 2003, si è registrato un costante peggioramento della qualità delle acque, imputabile alla presenza di batteri coliformi molto al di sopra dei limiti di legge.

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