L'arcivescovo alla multinazionale: «Rinunciate a spostare Honeywell da Atessa»

Monsignor Forte scrive ai vertici dell’azienda americana: premiato chi fa scelte eticamente valide

ATESSA. «Abbandonate qualsiasi progetto di delocalizzazione e continuate a mantenere attivo il sito di Atessa, che dimostra sotto tutti i profili di meritare questa scelta. Prego Dio di illuminare le coscienze di chi deve prendere questa decisione perché si proceda ad essa senza indugio, restituendo serenità ai lavoratori e alle loro famiglie». L’arcivescovo di Chieti-Vasto, Bruno Forte, ha mantenuto la promessa. Ha scritto ai massimi dirigenti della multinazionale americana, così come aveva annunciato ai dipendenti della Honeywell in sciopero e in presidio permanente davanti la fabbrica, e incontrati qualche giorno fa. La sua lettera, inviata a Darius Adamczyk, presidente e ceo della Honeywell, e ad altri vertici europei della società, è scritta in inglese e in francese, dato che i dirigenti del settore Transportation System della Honeywell sono francesi, ma la “testa” dell’organizzazione che conta 300 aziende nel mondo è americana. Forte fa appello alle coscienze, ma fa riferimento anche alla sua esperienza di editorialista per il quotidiano Sole 24 ore. «Come arcivescovo di Chieti-Vasto», scrive Forte nella missiva, «diocesi nel cui territorio si trova l’azienda, sono stato ad incontrare i lavoratori in sciopero permanente. Insieme alle loro famiglie essi presidiano la fabbrica, anche il sabato e la domenica. Facilmente si comprende quanto sia drammatica per tutti loro la prospettiva di rimanere senza lavoro. Come più volte ho sostenuto, in numerose sedi e ripetutamente negli editoriali che scrivo per il Sole 24 Ore, che è il maggior quotidiano economico in Italia, ritengo la delocalizzazione a scopo di maggior profitto profondamente immorale, in piena sintonia col magistero della Chiesa più volte richiamato da Papa Francesco. In nome di un presunto maggior guadagno si sacrifica la dignità e la competenza dei lavoratori, la serenità delle loro famiglie, il futuro dei loro figli, la tenuta sociale di un intero territorio. Sono certo che il Signore, che è sempre difensore dei più deboli», conclude il vescovo, «premierà chi fa scelte eticamente valide, rinunciando all’assolutizzazione del guadagno che non è mai foriera di buoni risultati». Intanto il morale dei 420 lavoratori della Honeywell è sempre più basso. Dall’azienda non sono arrivate le risposte tanto attese e, così come era stato annunciato nei giorni scorsi, si dovrà attendere il 15 novembre per avere chiarezza sul futuro dell’azienda dei turbo.
Daria De Laurentiis
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