L’Arta: balneabile tutto il mare sanvitese

Dopo anni tornano di qualità i tratti vietati in passato. Il trabocco Turchino continua a sgretolarsi

SAN VITO. Leggere i dati dell’Arta sulla qualità delle acque di balneazione non è mai stato facile come adesso per il Comune: il giudizio è completamente soddisfacente perché due punti, alla foce del fiume Feltrino e Fosso Cintioni, in passato hanno sempre creato problemi per la scarsa qualità.

«Per la prima volta dopo anni e anni», dice l’assessore all’ambiente Luigi Comini, «le analisi eseguite dall’Arta hanno rivelato uno stato delle acque di balneazione ottimale in tutti e 4 i punti di prelievo antistanti la costa del Comune: 100 metri a nord della foce del fiume Feltrino, 50 metri a sud di Fosso Cintioni, zona antistante molo sud, zona antistante calata Turchino. Anche nei punti storicamente più critici si sono registrati i migliori dati degli ultimi anni con una presenza batteriologica prossima allo zero».

I dati si riferiscono ai prelievi del 7 agosto ma anche le analisi eseguite successivamente confermano la buona qualità delle acque di balneazione. In particolare leggendo i dati Arta si nota che i due batteri che creano più problemi, ossia gli enterococchi e gli escherichia coli, sono pochissimi. Gli enterococchi oscillano dal 29/100mil di Fosso Cintioni e i 3/100ml della calata del Turchino. E il limite accettato per le acque marine è di 200 Ufc/100 ml. L’escheria coli è minore di dieci in tutti i punti, e qui il limite accettato è di 500 Ufc/100 ml. «Tale situazione non può che confortare gli operatori turistici e i numerosi turisti presenti in paese sull’ottima qualità delle acque di balneazione», commenta Comini, «e smentiscono la presenza nella spiaggia di Cintioni di scarichi fognari direttamente in mare».

Uno dei tratti più puliti e più belli della costa è quello della calata del Turchino, ma qui il problema è che lo splendido trabocco, uno dei simboli di San Vito, l’unica macchina da pesca di proprietà di un Comune e descritta da Gabriele D’Annunzio nel “Trionfo della morte”, si sta sgretolando, devastato dalle mareggiate. Il Comune ha già realizzato un progetto preliminare per il suo consolidamento e a maggio aveva ricevuto rassicurazioni dalla Regione su 40mila euro disponibili entro luglio per iniziare i lavori. Ma dei soldi non c’è traccia e la passerella sta perdendo le assi, e la piattaforma dove sorge il casotto della pesca sta per sprofondare nel mare, questa volta pulito.

Teresa Di Rocco

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