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L’associazione degli esercenti: «Il mercato ritorni in piazza»

LANCIANO . «Il mercato degli ortolani deve restare in piazza Garibaldi». È l’appello che arriva dai commercianti delle Botteghe Storiche. L’associazione che riunisce parte degli esercenti di piazza...

LANCIANO . «Il mercato degli ortolani deve restare in piazza Garibaldi». È l’appello che arriva dai commercianti delle Botteghe Storiche. L’associazione che riunisce parte degli esercenti di piazza Garibaldi e del Malvò interviene sulla chiusura, dal 20 luglio scorso, del mercato coperto in seguito a un’ispezione dei carabinieri del Nas che ha rilevato carenze igieniche e strutturali. Da circa un mese i contadini che vendevano al mercato di piazza Garibaldi sono stati costretti a trasferirsi all’aperto, nel parcheggio di via Per Frisa.
«La struttura deve essere riaperta al più presto», chiedono i commercianti, «la presenza degli ortolani è importante per l’economia dell’intera zona». Anche il mercato degli ambulanti, che si svolge ogni mercoledì nella “piazza della verdura”, risente dell’assenza dei contadini del mercato coperto. Intanto questa sera - alle 19 nell’ex Casa di conversazione- gli ortolani incontreranno il sindaco Mario Pupillo e l’assessore al commercio e agricoltura, Francesca Caporale. Sarà l’occasione per valutare se occorrano soluzioni alternative dove collocare temporaneamente, fino alla riapertura del mercato coperto, i produttori agricoli. «Sappiamo che i lavori per adeguare la struttura continuano», dice il sindaco, «questa mattina cercherò di accertare con la Asl se il gestore, Franco D’Alessandro, ha fatto domanda per una nuova verifica». La prima, il 5 agosto, ha avuto esito negativo. Sia mercoledì che sabato Pupillo è stato in via Per Frisa tra gli ortolani. È stato utile l’ampliamento dell’area a disposizione dei contadini, predisposto dal Comune su sollecitazione degli agricoltori, che ha facilitato l’uso degli spazi. Si è deciso di non assegnare d’ufficio aree numerate agli agricoltori poiché la procedura, oltre che essere onerosa, prevede l’iscrizione alla Camera di commercio dei richiedenti e i tempi sono probabilmente superiori alla risoluzione del problema. «Gli agricoltori hanno trovato le varie collocazioni senza entrare in conflitto, ma con spirito di collaborazione», constatano dal Comune. Gli ortolani hanno ribadito di non volere altre collocazioni: l’afflusso di clienti non ha subito perdite importanti, nonostante il luogo decentrato.
Stefania Sorge