L'infermiere-speaker si fa sacerdote

Antonio Zinni diventa camilliano: assisteva i malati al San Francesco

VASTO. Per quasi vent'anni è stato un assistente premuroso per i pazienti dell'istituto San Francesco d'Assisi, oltre che speaker di radio Trsp e assitente di don Stellerino D'Anniballe, parroco della chiesa di Sant'Antonio in San Pietro. Da domenica 3 ottobre, Antonio Zinni, 35 anni, di Vasto, laurea in Scienze infermieristiche, diventerà padre Antonio.

"Tony", come lo chiamano in città amici e conoscenti, sarà consacrato alle 11 nell'abbazia di Sant'Urbano, a Bucchianico, sede dell'ordine dei Camilliani, i padri devoti a San Camillo De Lellis. Ed è proprio pensando alla vita e alle opere del santo protettore dei malati e assistendo al dolore dei pazienti dell'istituto San Francesco che, giorno dopo giorno, Antonio ha deciso di donarsi completamente agli altri.

Intelligente, colto, dinamico, ha sempre avuto una sensibilità particolare nei confronti di chi soffre. «Le mie giornate si dividevano fra il lavoro in istituto al capezzale dei malati e il servizio volontario con la parrocchia di San Pietro al fianco di don Stellerino D'Anniballe», racconta. «Giorno dopo giorno ho scoperto che nella sofferenza dei malati c'era il Signore. Lo sentivo presente in loro così come avvertivo la sua presenza nell'Eucaristia. La mia anima ha acquistato forza e consapevolezza. Il desiderio di incontrare il Signore è cresciuto sempre di più. Ho capito», continua, «che non mi bastava più dividermi fra la casa di cura e la chiesa, ma avrei dovuto fare qualcosa di più. Il dono che potevo fare al Signore era rinunciare a qualcosa di caro, a qualcuno che ami. Dio ha preparato la mia strada. E io l'ho solo seguita».

Fondamentale è stato l'incontro di Antonio con padre Ettore Baschini, camilliano e fondatore di diverse comunità in Italia e Colombia. I lunghi colloqui con fratel Ettore hanno convinto Antonio a lasciare la famiglia, il lavoro e la sua città per dedicarsi completamente a Dio. I familiari hanno compreso appieno il perché della sua scelta. «Dio offre mille mezzi per soccorrere chi ha bisogno. Essere un suo strumento mi riempie di gioia. La mia grande missione è pregare per i miei fratelli. Non ho chiuso il mio cuore al mondo. Anzi l'ho aperto al povero che bussa. Il fare non è più disgiunto dall'essere».

Il 3 ottobre sarà un giorno di festa per la comunità parrocchiale vastese di San Pietro e per quella camilliana di Bucchianico. Oltre ad Antonio Zinni professeranno i voti di obbedienza nell'Abbazia di Sant'Urbano anche Alessandro Persico, di Napoli, Leonardo Carobene, di Melito (Napoli), Antonio Saccomanno, di Collepasso (Lecce) e Michelangelo Alemagna, di Roma. (p.c.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA