L'inno del Lanciano calcio finisce in tribunale

L'avvocato Di Campli chiede all'ex dirigenza 50 mila euro: quel cd mi ha diffamato

 LANCIANO. Un brano musicale considerato diffamatorio nei confronti di un procuratore sportivo. E' iniziato ieri il processo in tribunale che vede imputati l'ex proprietaria del Lanciano calcio Patrizia Bernardi Patrizi, l'ex amministratore Alfredo Di Paolo e Mario Berghella, autore del brano musicale considerato diffamatorio da Donato Di Campli, avvocato e procuratore sportivo lancianese. Ieri, Di Campli, difeso dall'avvocato Alberto Paone, si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento danni di 50 mila euro.  «I fatti risalgono al novembre 2007», spiega l'avvocato Paone, «quando fu trasmessa allo stadio Biondi, nell'intervallo della partita del Lanciano calcio, una canzone, scritta da Berghella, che aveva un ritornello che richiamava il soprannome con il quale Di Campli è noto in città. Il mio assisitito presentò denuncia e l'ex procuratore di Lanciano Tullio Moffa dispose il sequestro del cd ritenuto diffamatorio».  Non solo, il tribunale del riesame di Chieti rigettò anche l'istanza contro il sequestro del Cd presentato dai legali del Lanciano calcio. Oltre al sequestro, Moffa inviò gli avvisi di garanzia per il reato di diffamazione aggravata a mezzo radio diffusione nei confronti dell'ex proprietaria del Lanciano, Patrizia Bernardi Patrizi, difesa dall'avvocato Giacinto Ceroli, dell'allora amministratore Alfredo Di Paolo, difeso da Dario Rapino e di Mario Berghella, autore del brano, difeso da Luigi Toppeta.  «Il cd sarà ascoltato durante il processo», conclude Paone. Nuova udienza il 20 dicembre 2012. (t.d.r.)

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