S.MARTINO SULLA MARRUCINA

La Ball non torna indietro: chiude e vende uffici e terreni

L'amministratore delegato conferma i 70 licenziamenti il 25 dicembre: "Per loro opportunità in altre strutture del gruppo a Nogara (Verona) e in altri stabilimenti europei. I sindacati non hanno accettato la nostra proposta di accordo"

CHIETI. Niente da fare. Ball conferma il proprio impegno a portare a termine la chiusura dello stabilimento di San Martino sulla Marrucina, annunciata a ottobre scorso, «in modo responsabile e socialmente accettabile e a supportare i dipendenti attraverso varie misure». È quanto dichiara Lorenzo Garbellini, amministratore delegato di Ball Beverage Packaging Italy, in una nota con cui la società conferma «l'intenzione di chiudere lo stabilimento entro fine 2018» garantendo il proprio impegno «in Italia dove continuerà la produzione di lattine nel 2019 e oltre». Quanto ai 70 addetti, la cui procedura di licenziamento scade il 25 dicembre, nella nota Ball informa che «sta attivamente cercando opportunità di lavoro per i dipendenti di San Martino in altre strutture del gruppo, sia a Nogara (Verona) sia in altri stabilimenti europei. Abbiamo comunicato la disponibilità di queste posizioni ai sindacati - si legge - e aspettiamo una risposta ufficiale. La società si è ripetutamente confrontata con i sindacati e ha proposto un interessante accordo economico per i dipendenti. Offerta però non accettata dai sindacati». Contestualmente all'annuncio della chiusura, ricorda la nota, a ottobre Ball ha comunicato «l'intenzione di convertire una linea del proprio stabilimento di Nogara (Verona) per la produzione di lattine in formato Sleek; il processo di conversione dovrebbe terminare dopo un anno circa dalla prevista chiusura di San Martino». Quanto al futuro dello stabilimento abruzzese, «Ball intende rendere disponibili per la vendita i terreni e gli edifici vuoti dello stabilimento di San Martino in seguito al processo di smantellamento che inizierà a gennaio 2019 e che dovrebbe durare circa 6-9 mesi. Sulla base di questo, ci auguriamo vivamente che un eventuale acquirente possa offrire nuove opportunità di impiego a favore del territorio».