paese unito nel dolore  

La lettera a Daniele: «Addio, per me eri come un fratello»

BUCCHIANICO. «Eri quello più prudente, ma con una vena particolarmente spericolata. Quella vena che, oggi, è prevalsa sulla prudenza e ci ha fatto questo scherzo bastardo». Sabato sera, Lorenzo...

BUCCHIANICO. «Eri quello più prudente, ma con una vena particolarmente spericolata. Quella vena che, oggi, è prevalsa sulla prudenza e ci ha fatto questo scherzo bastardo». Sabato sera, Lorenzo Zuccarini aveva ospitato a casa Daniele Saraullo e altri amici per cenare in compagnia. E adesso, a metà pomeriggio di questa domenica di lutto, mentre tutta Bucchianico si stringe intorno a papà Remigio, a mamma Antonella e al fratello Marco, Lorenzo affida il ricordo di Daniele a una lettera pubblicata su Facebook: «La nostra è stata un’avventura magica, un po’ come quella di un film», scrive. «Dall’età di 14 anni non ci siamo mollati mai. Con i motorini e le nostre scorribande, eravamo presenti ovunque. In questo tratto di vita abbiamo condiviso lavoro, scuola, diploma… Insomma, eravamo l’uno l’ombra dell’altro. Ora che sei lassù fammi un favore, dai un abbraccio anche a papà, eri il suo secondo figlio maschio e adesso potrete tornare a farvi i dispetti a vicenda, come un tempo». In passato Daniele è stato un indossatore e ha partecipato anche a numerose sfilate. Ora faceva il commesso nel negozio di abbigliamento Nuvolari, dentro il centro commerciale Megalò. «Fino a ieri eravamo insieme a lavorare, e adesso non ci sei più», digita la collega Anna Truglio. «Per me sarà difficile andare avanti, perché sarai lì, in ogni singolo spazio del negozio. Ogni volta che guarderò la porta, immaginerò il tuo ingresso». Tutti ricordano Daniele. Il suo sorriso luminoso e la sua generosità, la sua educazione e le sue passioni. Zia Marusca Palombaro trova la forza di scrivere: «Vorrei tanto che fosse solo un brutto sogno». (g.let.)