La Pilkington fa crescere il polo giapponese

La multinazionale del vetro confortata dai risultati di ripresa dopo l'incendio di gennaio. Tokio dice sì a un'altra fabbrica nell'ex Ilved. Preferita San Salvo alla Polonia: 150 assunzioni

SAN SALVO. Questa volta i giapponesi hanno preferito investire in Abruzzo. Non in un Paese dell'Est dove la manodopera costa sette volte meno rispetto che in Italia, ma a San Salvo per creare un altro anello della catena produttiva della Pilkington, che darà almeno 150 posti di lavoro e alimentare quel polo giapponese che più di ogni altra parte caratterizza l'asse Val di Sangro-Piana Sant'Angelo. Una decisione in controtendenza che costituisce un precedente. La multinazionale Nippon Sheet Glass (Nsg) di Tokio, che detiene la maggioranza Pilkington, ha dato il via libera al recupero del capannone ex Ilved di San Salvo con l'attivazione di un nuovo stabilimento per la produzione di vetrature e ricambi per la Bravo 2.
L'insediamento di Piana Sant'Angelo è stato preferito a un progetto simile in Polonia. La presenza delle altre industrie giapponesi (Denso e Honda) e i finanziamenti promessi dalla Regione, hanno convinto i dirigenti della Nsg. La nuova fabbrica comincerà a produrre vetrature e ricambi entro la primavera 2008.

La notizia è stata accolta con entusiasmo dal presidente della Regione, Ottaviano Del Turco che soltanto un mese fa aveva appreso del progetto Pilkington nel corso di una visita a San Salvo con il presidente Pat Zito e il direttore Vito Sassanelli. Nella decisione di Tokio sono stati tenuti in conto i risultati ottenuti nel 2006 dai lavoratori dello stabilimento abruzzese e l'attaccamento dimostrato all'azienda in occasione dell'incendio che il 27 gennaio ha distrutto il reparto “Accoppiato”. La reazione delle maestranze e la rapida capacità di ripresa hanno colpito favorevolmente i dirigenti della Nippon Sheet Glass.
Le carte giocate dallo stabilimento di San Salvo sono riuscite ad avere la meglio anche sui costi decisamente più convenienti della manodopera polacca. Elemento che pure innesca l'emorragia di molte aziende, grandi o piccole. Nippon Sheet Glass va però in controtendenza e punta sulla “qualità” di San Salvo. Da parte sua la giunta regionale ha dato parere favorevole ad un finanziamento di 200mila euro che sarà sottoposto all'attenzione del Cipe.
La macchina burocratica si è messa in moto. La Pilkington di San Salvo, mezzo miliardo di euro di fatturato, 4 milioni di vetrature prodotte ogni anno - passata alla Nippon Sheet Glass nel giugno 2006, ha annunciato anche l'assunzione da ieri, con contratti di apprendistato, per 70 dei 190 lavoratori interinali.

A fine agosto è prevista l'assunzione di un altra cinquantina di interinali.
«I contratti previsti sono di due tipi», spiega Lamberto Vespasiano della Filcea Cgil, «i dipendenti che hanno meno di 29 anni vengono assunti con contratti di apprendistato per 3 anni. Chi ha invece superato i 29 anni ottiene un contratto della durata di un anno rinnovabile l'anno successivo. Siamo soddisfatti di questo risultato», aggiunge Vaspasiano, «l'unica nota dolente è un forno float che non è completamente a regime, per il resto il trend produttivo di questa fabbrica va bene».
L'apertura dello stabilimento ex Ilved darà alla Pilkington l'opportunità da fare altre assunzioni entro un anno. La grande volontà dei lavoratori e dei dirigenti abruzzesi è riuscita a sconfiggere anche la sfortuna che a inizio anno ha rischiato di mettere in ginocchio il colosso vetrario.
Il Coasiv - consorzio industriale del Vastese - sta cercando di accelerare i lavori di potenziamento del porto e per il prolungamento della rete ferroviaria fino alle banchine di Punta Penna. «E' una richiesta che la Pilkington ci ha fatto esplicitamente e che intendiamo esaudire nel più breve tempo possibile», dice il presidente, Fabio Giangiacomo. L'apertura della fabbrica apre nuovi scenari e la possibilità di ulteriori forme di collaborazione con Fiat oltre che con Toyota.