La promessa di Chiodi «Fondi per Punta Penna»

Il presidente della Regione ufficializza il via libera al piano regolatore portuale «Questo è un bacino strategico per l’Abruzzo e noi vogliamo investirci»

VASTO. Lo scenario è stato quello dei grandi eventi. Sembrava di essere tornati al passato quando in città arrivavano i ministri Remo Gaspari o Rosa Jervolino. Un plotone di politici è accorso ieri mattina a salutare il presidente della Regione, Gianni Chiodi, arrivato in città per ufficializzare l’approvazione del nuovo Prg portuale e promettere investimenti su Punta Penna. Palazzo di città è stato protetto da un fitto cordone di carabinieri e agenti di polizia. In un aula consiliare affollata di politici, imprenditori e marittimi, Chiodi ha annunciato che dal 2014 la Regione, saldati i debiti per le cartolarizzazioni, avrà a disposizione 60 milioni di euro in più all’anno. Parte di quei fondi andranno a Punta Penna. Un annuncio importate al quale però la città reagisce questa volta con prudenza. «La storia dell’Emodinamica del San Pio consiglia che prima di festeggiare è meglio aspettare che le promesse si concretizzino», hanno commentato alcuni operatori. Ignorare Punta Penna, però, diventa difficile. Il porto può diventare uno strumento di ripresa per l’intera regione. Nonostante la crisi e la scommessa di Confindustria sulle navi feeder il bacino ha raddoppiato i suoi traffici. Confindustria ora ha in mente altri grandi progetti. «Per far crescere ancora questo porto è indispensabile l’aiuto dei privati», ha detto ieri mattina il sindaco Luciano Lapenna. È stato lui insieme al comandante del Circomare, Giuliano D’Urso a dare una accelerata al nuovo Prg del porto e a chiedere a novembre 2012 ai politici regionali (Punta Penna è uno scalo regionale) un colpo di reni.

Sette anni di attesa. Lo strumento, presentato la prima volta nel corso di una conferenza stampa tenuta dal Coasiv il 12 novembre 2007 dall’allora presidente Fabio Giangiacomo e dai vice Nicola Del Prete e Manuele Marcovecchio, è rimasto a lungo in un cassetto. Una infinità di cavilli lo ha congelato. Progettato dall’ingegnere Alberto Noli, per la società Modimar, il Prg oltre a confermare la vocazione commerciale e mercatile del bacino, riserva l’area di ponente dello scalo allo sviluppo del futuro traffico passeggeri, tallone d’Achille di Punta Penna. Alla navigazione da diporto e alle unità da pesca è riservata l'area a levante. «Non saremmo mai riusciti ad arrivare al traguardo senza un accordo sinergico fra Comune,Provincia, Regione, Autorità marittima, Consorzio e operatori», ha sottolineato Lapenna.

Necessari finanziamenti. L’approvazione del Piano non significa che lo strumento diventerà immediatamente esecutivo. Servono i soldi. Molti soldi. La somma preventivata è di 145 milioni di euro: 51 milioni per le opere foranee, 43 milioni per le banchine e i piazzali, 11 milioni per il collegamento ferroviario, 15 milioni per gli immobili portuali, 25 milioni per spese generali. Il nuovo Piano regolatore arriva a distanza di 45 anni dal precedente varato l'8 dicembre 1969. «Finita di pagare le cartolarizzazioni che risalgono al 2005, la Regione avrà a disposizione importanti somme e qualcuna sarà destinata al porto di Vasto. Punta Penna è uno scalo strategico per l’Abruzzo. L’approvazione del nuovo Prg non porterà vantaggi solo a Vasto ma all’intera regione», ha rimarcato il governatore Chiodi. Le caratteristiche tecniche e ambientali che rendono Punta Penna uno scalo “strategico”, sono state illustrate dal comandante, Giuliano D’Urso. «Un porto che ha una profondità isobara di 15 metri, in Abruzzo non ce l’ha nessuno. Un porto con queste caratteristiche naturali non richiede frequenti dragaggi e quindi le spese di manutenzione sono minime», ha rimarcato l’ufficiale mostrando poi con il supporto di diapositive i pro e i contro di Punta Penna. Fra i vantaggi la localizzazione a nord dell’abitato vastese e a ridosso delle industrie e delle principali arterie. Fra gli svantaggi l’esposizione ai venti e alle correnti. L’auspicio è che dopo tanti anni di attesa, finalmente lo scalo marittimo possa prendere in largo con il vento in poppa.

Paola Calvano

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