La società del resort porta il Comune al Tar

San Vito, la Pagliaroli Group sollecita ai giudici la chiusura dell’iter sulla variante al piano regolatore

SAN VITO. La Pagliaroli Group e la “San Vito resort village srl” trascinano dinanzi al Tar di Pescara il Comune di San Vito aprendo così un nuovo capitolo giudiziario riguardante il San Vito Resort Village. Le società si sono rivolte al Tar affinchè obblighi il Comune a chiudere il procedimento amministrativo relativo all’approvazione della variante puntuale al Prg, adottata nell’aprile 2011 che trasforma il terreno di Colle Foresta, dove dovrà sorgere la struttura turistica del Resort, da agricolo a turistico-ricettivo per poter avviare i lavori.

Nel ricorso le società chiedono al Comune, che sarà rappresentato dall’avvocato Diego De Carolis, anche un risarcimento danni se continuerà a non agire. Un ricorso presentato a fine dicembre ma annunciato mesi fa dalla Pagliaroli, ossia dopo che il 18 novembre scorso il tribunale del riesame di Chieti ha dissequestrato gli atti relativi alla procedura per la realizzazione della struttura ricettiva. Atti sequestrati dopo l’inchiesta, appena chiusa, portata avanti dalla Procura di Lanciano sulla presunta illegittimità dell’iter amministrativo seguito per approvare la variante al Prg e per cui sono indagate 11 persone, tra cui l’intera giunta Catenaro, per abuso di ufficio.

«Ci sono le indagini della Procura che bloccano le nostre azioni», spiega l’assessore al turismo Luigi Comini, «se il Tar dirà che possiamo andare avanti lo faremo visto che per noi il Resort è fondamentale per lo sviluppo del turismo, vitale per le casse comunali e per i posti di lavoro».

«Dopo il danno, arriva la beffa per il Comune», commenta Roberto Nardone, consigliere minoranza, «un progetto che doveva essere di rilancio finito in carte bollate, sperpero di denaro e illusione per chi cercava posti di lavoro che non esistono».

Teresa Di Rocco

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