Ladri in fuga con 50mila euro di bici 

Svaligiato il negozio Bike Pro in un minuto e mezzo: spariti i pezzi più costosi. La vetrina oscurata con i bidoni dei rifiuti

CHIETI. Sono le 3,40 quando una banda di ladri assalta il negozio Bike Pro, nel cuore di Chieti Scalo, e scappa con un bottino da 50mila euro in biciclette elettriche e da corsa. Potrebbe essere un furto su commissione quello messo a segno la scorsa notte: i malviventi non sono andati a caso, hanno scelto i pezzi migliori, sapevano cosa portare via e, forse, dove piazzare la refurtiva. Ora sono i carabinieri della compagnia di Chieti a dare la caccia alla gang composta da professionisti del crimine, restati appena un minuto e mezzo all’interno della nota attività di via Maestri del lavoro, un punto di riferimento per gli appassionati di ciclismo di Chieti e non solo.
Le immagini delle telecamere sono utili per ricostruire nel dettaglio le fasi del furto. La prima parte del raid comincia alle 2,19. Due ladri, incappucciati, con il volto coperto e i guanti, arrivano davanti al negozio e mettono fuori uso l’impianto esterno di videosorveglianza girando contro in alto le telecamere. Poi prendono i cassonetti dell’immondizia del vicino condominio e li piazzano sul marciapiede: il loro obiettivo è creare uno scudo visivo tra la strada e Bike Pro, in modo tale da poter scardinare in tutta calma – e senza fare troppo rumore – la saracinesca. E il piano funziona, perché i residenti non si accorgono di nulla. Il vero e proprio assalto scatta alle 3,40: una volta tirata su la saracinesca, per i due banditi è un gioco da ragazzi forzare la porta. Suona l’allarme, ma loro hanno pianificato tutto alla perfezione. Le telecamere interne li immortalano mentre, torce in bocca, iniziano a portare via con velocità le biciclette di lusso. Alla fine ne rubano 10, tra le più costose, caricandole probabilmente su un furgone guidato da un terzo complice.
Sul posto arrivano in pochi minuti i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile, coordinati dal maggiore Massimo Capobianco e dalla tenente Maria Di Lena. Ma la gang delle biciclette è già lontana. Il proprietario dell’attività, Ivan Capone, non può far altro che formalizzare la denuncia in caserma: il danno, secondo una prima stima fatta dal titolare, ammonta a circa 50mila euro (la merce è coperta da assicurazione), senza contare i danni alla struttura.
Le indagini dei militari per dare un volto ai banditi scattano subito. Dettagli utili per ricostruire il percorso seguito dai malviventi potrebbero arrivare dalle telecamere delle numerose attività commerciali e banche presenti nelle vicinanza di Bike Pro. Gli investigatori lavorano anche per trovare collegamenti con altri raid analoghi messi a segno in zona nel recente passato. Tutto lascia pensare, infatti, a un furto mirato: precedenti inchieste hanno dimostrato che le bici rubate finiscono principalmente sul mercato nero dei Paesi dell’est Europa.
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