Lanciano: «La Asl rimborsi le cure fatte da Lorenzo» 

Ricorso rigettato: l’azienda sanitaria deve pagare 358mila euro alla famiglia del giovane morto per la leucemia

LANCIANO. «La Asl è tenuta al rimborso delle spese sanitarie sostenute all’estero da Lorenzo Costantini per cure di altissima specializzazione non ottenibili in Italia e preventivamente autorizzate. Quando era in vita, il ragazzo ha prodotto i documenti necessari per il rimborso, le spese effettuate per cui il mancato pagamento da parte della Asl, alla famiglia del giovane, non trova giustificazione, qualificandosi come inadempimento a un obbligo di legge». La Corte di appello dell’Aquila ha rigettato il ricorso presentato dalla Asl Lanciano-Vasto- Chieti contro la famiglia di Lorenzo Costantini, il giovane calciatore rossonero morto nel novembre 2014 per una leucemia linfoblastica acuta di tipo B. In primo grado la famiglia di Lorenzo aveva ottenuto il riconoscimento del rimborso delle spese sostenute per le cure fatte dal ragazzo a Philadelphia nel 2014. Cure che, purtroppo, non hanno poi avuto l’esito sperato.
Il giudice del lavoro, Cristina Di Stefano, aveva infatti condannato l’azienda a rimborsare 358.771 euro, ossia l’80%, come prevede la legge, delle spese per il primo accesso all’ospedale americano. Sentenza confermata ieri dalla Corte di appello che ha respinto il ricorso Asl. «Il decreto ministeriale del novembre 1989», spiegano i legali della famiglia, Maria Ida Troilo, Daniela Frini e Giuseppina Rosato, «prevede il rimborso dell’80% della spesa sostenuta da un utente all’estero per cure di altissima specializzazione non ottenibili in Italia e preventivamente autorizzate dalla Asl. Che diede il via libera a Lorenzo a volare in America il 6 agosto 2014, dopo che il giorno prima la famiglia, che aveva ipotecato tutto per le cure del ragazzo, aveva versato la prima trance, pari a 600mila dollari, raccolti grazie alla solidarietà della gente tramite la onlus Lorenzofacciungoal. Molti di più i soldi spesi dalla famiglia che ha poi chiesto, come prevede la legge, il rimborso alla Asl che avrebbe anche dovuto anticipare i soldi. Invece per averli, caso unico in Italia, i Costantini hanno dovuto ricorrere al giudice». Oii diventati giudici visto che la Asl ha appellato la sentenza di primo grado. «Possibilità prevista dalla legge», dicono i legali, «ma ci chiediamo il motivo di tanto accanimento da parte dell’azienda con una legge che parla chiaro, verso una famiglia colpita da un dolore profondo e che continua a lottare per gli altri tramite la onlus». E che, nonostante tutto, aiuta anche la Asl. Tre settimane fa, infatti, la onlus ha donato alla pediatria di Lanciano uno spirometro di ultima generazione e una postazione informatica, fa donazioni continue all’oncologia. Donazioni fatte con il cuore e nel segno di Lorenzo che voleva restituire agli altri tutta la generosità ricevuta durante la sua malattia.
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