Lanciano, nega gli estratti conto: banca condannata 

Per il tribunale civile deve risarcire 81mila euro a un imprenditore frentano correntista da più di 10 anni

LANCIANO. La banca si rifiuta di consegnare gli estratti conto a un imprenditore correntista oltre il decennio dalla domanda giudiziale e il tribunale civile frentano la condanna al risarcimento di 81mila euro per illegittimi interessi anatocistici e, soprattutto, per l’azzeramento dello scoperto di conto non provato dalla stessa banca. Per Sos Utenti, che ha patrocinato il piccolo imprenditore lancianese, le due sentenze, emanate tra il 2016 e il 2017 (l’ultima è del 13 novembre) dal giudice Cleonice Cordisco hanno reso giustizia riconoscendo: l’azzeramento di tutti gli interessi anatocistici dal 1985 al 2010, poiché la banca non aveva fatto sottoscrivere allo stesso correntista la clausola di pari periodicità della capitalizzazione trimestrale degli interessi dal 2000 in poi, a seguito della entrata in vigore della delibera del Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio (Cicr), del 9 febbraio 2000; e l’azzeramento del primo saldo debitore per il correntista pari 62mila euro, esposto all’aprile 2002, perché la banca si è rifiutata di fornire al medesimo correntista gli estratti conto relativi agli anni precedenti a partire dal 1985. Quest’ultimo riconoscimento, sottolinea l’associazione di difesa dei consumatori che ha effettuato la complessa e articolata difesa tecnico-legale con l’avvocato Andrea Florindi e il perito Gennaro Baccile, entrambi del Laboratorio giurimetrico della Sos Utenti, «ha comportato un miglioramento dell’importo riconosciuto dal tribunale di ben 76.608 euro. Tale aspetto è stato oggetto di approfondito studio per far penalizzare il più possibile le banche che si rifiutano di restituire copia degli estratti conto sin dall’inizio del rapporto quando il conto corrente ha avuto durata superiori a dieci anni». «Per citare in giudizio le banche», concludono Florindi e Baccile, «occorre quindi essere altamente qualificati e continuamente aggiornati su tutti i possibili esiti giudiziali e la professionalità necessaria è altamente complessa e articolata».