Lazzaroni, si cerca un sito per evitare il trasferimento 

Il caso della fabbrica dolciaria torna oggi al centro di un incontro in Regione Tre Comuni si schierano con i lavoratori. La Cgil: cessare le attività è un danno 

PRETORO . Vertenza Lazzaroni: si tiene oggi, alle 16, a Pescara, nella sede dell’assessorato alle attività produttive della Regione, un nuovo incontro tra la società dolciaria con sede a Pretoro, il presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, il sindacato Flai-Cgil, i lavoratori e i sindaci del comprensorio della Maielletta per acquisire le risposte su un possibile nuovo sito in grado di ospitare le attività produttive della ditta che stanno per essere trasferite ad Isola del Gran Sasso per decisioni aziendali. La riunione di oggi segue l’incontro del 7 settembre scorso aperto a cui avevano partecipato anche i sindaci di Pretoro, Montenerodomo e Guardiagrele, i centri più interessati al trasferimento dei dipendenti.
L’obiettivo dell’incontro odierno è anche quello di trovare, attraverso il confronto, le misure necessarie a mitigare il più possibile i disagi dei lavoratori conseguenti al trasferimento della produzione nel caso l’azienda restasse ferma nella decisione di cessare le attività produttive a Pretoro. Per molti lavoratori, il trasferimento a Isola significherebbe la perdita del posto di lavoro vista la distanza chilometrica necessaria a raggiungere la sede della nuova attività.
Intanto, i lavoratori continuano gli scioperi con tanto di presidi davanti ai cancelli della Lazzaroni. Secondo le maestranze, il contratto di sviluppo industriale di Invitalia, grazie a un accordo di programma sottoscritto tra ministero dello Sviluppo economico e Regione Abruzzo, non prevedeva il trasferimento delle attività produttive da Pretoro, ma l’ampliamento del sito industriale di Isola del Gran Sasso accompagnato da un incremento dei livelli occupazionali. «I lavoratori di Pretoro», dice Ada Sinimberghi, segretaria provinciale della Flai-Cgil, «scioperano perché la decisione della cessazione delle attività produttive di Pretoro e il conseguente trasferimento a Isola significano per loro non trovarsi più al centro delle attenzioni aziendali: ne risulterebbe peggiorata la qualità della loro vita per il fatto di dover affrontare tanti disagi ogni giorno, a cominciare dagli spostamenti per raggiungere lo stabilimento del Teramano. La Lazzaroni», conclude la segretaria della Flai-Cgil, «sarebbe un’altra evidente dimostrazione della scarsa considerazione che i vertici della Lazzaroni hanno per quei lavoratori che per tanti anni hanno contribuito, anche a costo di grandi sacrifici, a rendere possibile il successo dell’azienda».
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