Le imprese dei trasporti: porto, avanti con Ancona 

Il consorzio Inoltra chiede approfondimenti sull’asse Ortona-Civitavecchia «La burocrazia del passaggio metterebbe a rischio l’attuazione della Zes»

ORTONA. L’asse Ortona-Civitavecchia sarebbe un bene per la città adriatica, ma vanno fatte delle attente valutazioni. È questo in sintesi il messaggio lanciato dal Polo Inoltra, consorzio di imprese operante per l’innovazione nel trasporto e nella logistica, tra i promotori dello sviluppo del nuovo corridoio mediterraneo Barcellona-Civitavecchia-Ortona-Ploce che oggi vive un ampio dibattito politico. «Inoltra auspica la sua piena attuazione anche con riconoscimento nelle Reti Ten-T europee ma, ciò premesso, alcune considerazioni ci sembrano dovute», affermano dal consorzio. Così viene posta l’attenzione sul passaggio dei porti di Ortona e Pescara all’Autorità di sistema del mar Tirreno centro-settentrionale, che «non è affatto condizione necessaria affinché si possa promuovere la nascita del corridoio», dicono da Inoltra. «Tale obiettivo può essere raggiunto più facilmente attraverso la promozione di accordi commerciali (BtoB) tra operatori qualificati operanti nel trasporto ferro-gomma-mare in ambito nazionale ed europeo». Per di più, secondo il Polo, questo stesso passaggio «richiederebbe lunghissimi tempi burocratici che comporterebbero lo stallo di tutte le attività di programmazione finanziaria per lo sviluppo dei nostri porti che, dopo anni di lavoro congiunto condotto con virtuosità ed efficienza, vede l’Autorità di sistema di Ancona pronta ad appaltare investimenti che, solo per opere di straordinaria manutenzione a favore dei porti abruzzesi, ammontano a 1,2 milioni di euro». Proprio in merito agli investimenti, nel recente incontro che si è tenuto al Teatro Tosti con il governatore Marco Marsilio, il sindaco Leo Castiglione aveva dichiarato che «al porto di Ortona interessa rendere operativi nel più breve tempo possibile tutti gli investimenti programmati. Questo scalo non deve essere l’agnello sacrificale di strategie che non appartengono al territorio».
Sul corridoio Tirreno-Adriatico promosso in modo particolare da due esperti ortonesi di portualità quali Euclide Di Pretoro e Antonio Nervegna, il dibattito rimane dunque aperto. E sebbene veda di buon occhio quest’asse, il Polo Inoltra mette in evidenza anche un altro aspetto che, di fatto, renderebbe più conveniente la permanenza dei porti abruzzesi sotto l’Autorità di Ancona: «Le lungaggini burocratiche relative al passaggio istituzionale (a Civitavecchia ndc), provocherebbero negative ripercussioni sui tempi di attuazione del regolamento delle aree Zes, aumentando il rischio per gli amministratori regionali di mancata attuazione delle stesse», conclude il consorzio. «Rischio inesistente se si permane nell’Autorità di Ancona che è pronta con una propria proposta regolamentativa perfettamente in linea con il piano di sviluppo delle infrastrutture del MasterPlan regionale. Un ritardo ingiustificato sull’implementazione delle aree Zes arrecherebbe un danno irreversibile all’economia della nostra regione».