Malori in località Foce «Chiudete la spiaggia»

Rocca San Giovanni, gli ambientalisti di Nsc: «Controlli seri e particolareggiati» Il sindaco: «Rassicurazioni dell’Arta, presto i risultati di prelievi e campionamenti»

ROCCA SAN GIOVANNI. Controlli seri e particolareggiati e chiusura della spiaggia della Foce in via precauzionale. È la richiesta dell’associazione Nuovo Senso Civico all’indomani delle intossicazioni ambientali verificatesi nei giorni scorsi a decine di persone proprio di ritorno da qualche ora di mare in una delle spiagge libere più belle e premiate della Costa dei trabocchi.

Il picco di persone che si sono sentite male, con forti dolori alla trachea, difficoltà respiratorie, nausea e febbre, si è verificato la notte di domenica. Almeno dieci i pazienti che si sono rivolti alle cure del Pronto soccorso dell’ospedale Renzetti di Lanciano. Ma tanti altri hanno segnalato disturbi, fastidi, febbre e spossatezza senza andare dal medico o in ospedale credendo che si trattasse di un male passeggero o di un principio di influenza. Tutti però avevano passato qualche ora sulla spiaggia della Foce non necessariamente facendo il bagno in mare, peraltro agitato domenica.

«Non abbiamo chiuso la spiaggia nè emesso ordinanze di divieto di accesso o balneazione», spiega il sindaco di Rocca, Gianni Di Rito, «abbiamo avuto delle iniziali rassicurazioni dall’Arta che ha effettuato prelievi e campionamenti di acqua e che nel giro di qualche ora ci consegnerà i risultati. Da una prima analisi visiva non sembrerebbe che ci siano evidenti anomalie sulla spiaggia e in acqua. Ma aspettiamo i risultati delle analisi per prendere provvedimenti».

Critica l’associazione Nuovo Senso Civico: «Che cosa si sta aspettando per fare qualcosa?», interviene Alessandro Lanci, presidente di Nsc, «Sulla Foce è successo qualcosa e bisogna scoprire velocemente di cosa si tratta. Non vogliamo fare allarmismi, anzi, speriamo che tutto si risolva per il meglio e che si tratti di cause naturali, ma chi ci assicura che non si tratti di fuoriuscite di idrogeno solforato o di altre sostanze nocive? In tanti hanno accusato malori, addirittura fin dalle giornate di venerdì e sabato. Molto probabilmente l’acqua non c’entra nulla, si tratta di qualche sostanza presente nell’aria. Le analisi dell’Arta non bastano, bisogna chiudere la spiaggia in via precauzionale per garantire ai bagnanti e ai turisti la completa sicurezza. Non è normale che si vada al mare e ci si senta male. Il sindaco, come massima autorità sanitaria e come medico, deve prendersi la responsabilità di chiudere l’accesso alla spiaggia e riaprirla solo quando ci sarà la certezza che non si sia verificato nulla di grave per la salute umana».

Daria De Laurentiis

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