Pescara, una commemorazione delle vittime dei nazisti a Colle Pineta

25 APRILE IN ABRUZZO

Marcia antifascista a Pescara, Pizzoferrato celebra la Battaglia / GUARDA I VIDEO

Il ministro della Difesa ha conferito la medaglia di Bronzo al valor militare al Comune di Pratola Peligna per il sacrificio di Vittorio Mondazzi. Le note di Bella Ciao a Teramo

PESCARA. «In questi giorni leggo dei distinguo pelosi sul significato del 25 aprile, ai quali rispondo con Calamandrei, quando dice che siamo un popolo serrato attorno a un monumento che si chiama, ora e sempre, Resistenza. Anche per questo sarò lieto di partecipare a questa giornata ricca di eventi». Così il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, ha introdotto le celebrazioni  del 25 aprile organizzate dal comitato provinciale dell'Anpi e denominate "Nessuno Escluso". Vi  hanno aderito, oltre al Comune, una ventina di sigle tra associazioni, movimenti, sindacati e partiti politici.

La giornata è cominciata alle 9.30, davanti al cippo della scuola 11 Febbraio, con l'omaggio ai Caduti e gli interventi di sindaco ed esponenti dell'Anpi. Quindi alle 10, all'antistadio, primo Trofeo dell'inclusione, torneo di calcetto organizzato dalla Cgil con l'obiettivo di celebrare un 25 aprile nel segno dell'anti-fascismo, dell'accoglienza e dell'integrazione. Alle 11, in piazza Garibaldi, le celebrazioni ufficiali. Al circolo Aternino, è stato  reso omaggio al partigiano pescarese Adolfo Ceccherini; è seguito  lo spettacolo Banditen, della compagnia dei Guasconi. Alle 13.30, parco De Riseis, pranzo sociale con l'Arci. Alle 14, presentazione del libro di Francesco Filippi, Mussolini ha fatto anche cose buone, e alle 15,30 dibattito con i candidati alla carica di sindaco. Alle 17.30, evento clou della giornata con la marcia anti-fascista che si è mossa dalla Nave di Cascella verso piazza Sacro Cuore. Alla stessa ora, in piazza Zambra, a Manoppello (Pescara), c'è stato l'evento intitolato Pietransieri, una storia di resistenza civile pagata con il sangue, a cura di Anpi Val Pescara.

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Piazza Salotto canta "Siamo soli" di Vasco con i Kom
Il concerto della tribute band del Blasco a Pescara nella serata della Liberazione (video di Giampiero Lattanzio)

 

Sempre a Pescara, ll concerto di Pasquetta dei Kom, la tribute band abruzzese più titolata di Vasco Rossi, in concerto dalle ore 18, in piazza Salotto.

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A Teramo, in occasione dell'Anniversario della Liberazione, la cerimonia in cenhtro è stata accompagnata dalle note di Bella Ciao.

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Bella Ciao accompagna la Liberazione a Teramo
La cerimonia in ricordo dei caduti e dei partigiani ha avuto un'appendice spontanea (video di Luciano Adriani)

La festa nazionale della Liberazione è stata  celebrata a Pizzoferrato (Chieti) in modo particolare e molto sentito, poiché ricorrono all'unisono due importantissimi eventi. Il 74° anniversario della Liberazione D'Italia e il 75° della Battaglia di Pizzoferrato e della sua Liberazione. Dalle cime dei Monti Pizzi, 75 anni fa, s'iniziava la lunga marcia che porterà alla Liberazione dell'Italia. Quella di Pizzoferrato fu sul piano militare una battaglia di importanza europea, sul piano umano, cruenta e dolorosa, per la Brigata Majella, il battesimo di fuoco, per gli inglesi, che subiranno la tragica scomparsa del Maggiore Lionel Wigram e per il Terzo Reich, che nonostante il risultato dello scontro dovettero abbandonare la roccaforte di Villa Casati, una prova fatale. Vicende come quella di Pizzoferrato, ispirarono le nobili parole al padre costituente, giornalista, giurista, politico e docente universitario, Piero Calamandrei, negli anni 50, che rivolgendosi e pronunciando il «Discorso agli studenti universitari milanesi», affermava «Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani», e poi aggiungeva: «La Costituzione: un testamento di centomila morti». Il Comune di Pizzoferrato è tra le città decorate al valor militare per la guerra di Liberazione, insignito della medaglia di bronzo al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.

Le celebrazioni sono iniziate con l'arrivo dei rappresentanti del Club Alpino Italiano, sezione di Lanciano, a Pizzoferrato. Escursioni nei Luoghi della Memoria, come Valle Rocca, antico sito del paese nel quale la popolazione locale si rifugiò durante l'occupazione nazista. Alle 11, la messa celebrata del parroco Don Vincenzo Di Pietro. A mezzogiorno, in piazza San Rocco, è stata deposta la corona e dei fiori al monumento ai Caduti della Battaglia e della Medaglia D'oro Amelio De Juliis, accompagnati dalla banda musicale del paese. Alle 15, nella sala consiliare del municipio, la proiezione del documentario originale, proveniente dagli archivi del Imperial War Museum e girato dagli operatori dell'VIII Armata. Alle 15.30, la Passeggiata della Memoria sul Pizzo fino a Villa Casati, roccaforte nazista e luogo della morte di Wigram, dei partigiani, dove è stata  rievocata la Battaglia di Pizzoferrato. Alle 16.30, nella chiesa Santa Maria del Girone, concerto del coro Cai di Lanciano. Il 25 Aprile è così diventato  anche occasione per far visitare conoscere luoghi e i paesi oggi ritenuti marginali e ai confini degli interessi che invece ebbero un ruolo fondamentale nella storia italiana.

Intanto, a Roma, è stata conferita ieri mattina (mercoledì 24)  la medaglia di Bronzo al valor militare al gonfalone del Comune di Pratola Peligna (L'Aquila), in memoria del militare di leva, Vittorio Mondazzi.

Vittorio Mondazzi, eroe partigiano di Pratola Peligna

Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta l'ha consegnata, nel corso di una cerimonia solenne nella sede del Centro Alti Studi della Difesa, alla delegazione del Comune peligno guidata dal sindaco Antonella Di Nino. Dopo l'armistizio dell'8 settembre del 1943, Vittorio Mondazzi, nato a Pratola nel 1913, fu catturato in terra straniera dai nazifascisti e, rifiutandosi di arruolarsi con il loro esercito, venne internato. Fu liberato soltanto dopo mesi di sofferenze, ma scelse di proseguire la lotta di Resistenza al nazifascismo, sacrificandosi fino alla morte, per difendere alcuni commilitoni. «Finalmente la Repubblica nata dalla Resistenza rende il dovuto riconoscimento a questo figlio dell'Abruzzo», ha commentato Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista, presente insieme con i nipoti di Mondazzi alla consegna dell' onorificenza. «Negli anni scorsi Rifondazione e Anpi si attivarono per l'intitolazione di una strada nel suo paese natale». E  nel giorno della Liberazione, Vittorio Mondazzi,  è stato ricordato a Pratola Peligna.