«Megalò, sosta a pagamento Mattina gratis anche a noi» 

Strisce blu da oggi, ma il cambio di tariffe innesca la polemica in centro e allo Scalo

CHIETI. C’è chi lo considera un «regalo» a Megalò, chi lo vede come uno «sconto» a favore della grande distribuzione e chi come una «discriminazione» nei confronti del resto della città. Sta di fatto che molti commercianti, sia sul colle che allo Scalo, non hanno preso bene il cambio delle tariffe e degli orari dei parcheggi a pagamento comunali che partono da oggi a Megalò (non per tutti gli 859 posti comunali, ma solo per 391). Al Megalò non si paga la mattina, oltre che per tutto il lunedì. «Bene, ora si faccia la stessa cosa in tutta la città», ha tuonato la presidente di Confcommercio Marisa Tiberio, che ha utilizzato la provocazione per rilanciare il problema dei parcheggi a Chieti. E in tanti la pensano come lei. «La città è una, perché questa differenza?», chiede Maria Di Giamberardino, presidente del consorzio dei commercianti di via Scaraviglia e titolare del negozio Pausa Caffè. «La prima cosa che ho pensato è che anche da noi si potrà parcheggiare gratis la mattina», dice Ermano Malandra, titolare della tabaccheria di piazza Marconi. «Non dico gratis tutta la mattina, ma almeno si potrebbe prevedere un abbonamento per i lavoratori», aggiunge Sabrina D’Onofrio dell’immobiliare Oecus di viale Croce, «non possiamo spendere 8 euro al giorno solo di parcheggio». La pensa così anche il collega Danilo Mammarella, che sul colle, in via di Porta Napoli, gestisce l’immobiliare Erre: «Sul colle la situazione è ancora più difficile che allo Scalo. E poi c’è anche da aggiungere che i vigili urbani hanno tolleranza zero nei nostri confronti. Non è così che si sostiene il commercio in centro». «L’amministrazione dice di voler rivitalizzare il commercio cittadino», aggiunge Danilo D’Urbano del Gran Caffè D’Urbano di viale Croce, «lo faccia almeno mantenendo la stessa linea sui parcheggi». Marzia Calcagna, titolare del bar Cigno, in piazzale Marconi, racconta di aver già vissuto la concorrenza con un grande centro commerciale: «Sono di Fiuggi e lì abbiamo sofferto molto la vicinanza con la grande distribuzione. In molti hanno chiuso e io ho deciso di trasferirmi a Chieti». Dove, in pratica, ha ritrovato lo stesso problema. «Chiederemo spiegazioni all’amministrazione per capire perché è stata presa questa decisione», ha annunciato Gianfranco Cesarone che, oltre a gestire la libreria De Luca, è anche il presidente del consorzio Chieti C’entro. Concetta De Sanctis, della fotocopisteria Edidesan, in via Pollione, preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno: «Almeno, finalmente, sono riusciti a far partire il parcheggio a pagamento», dice. Di opinione diversa il dirimpettaio Walter Di Leo, titolare del negozio Vietrò: «Le strisce blu al Megalò sono inutili e il fatto che il Comune le lascia libere alla mattina vuol dire che si è reso perfettamente conto che è una impresa a perdere. Il problema non è Megalò, ma la mancanza di parcheggi in città». Anche per Alessio Cappitti Rossini, fruttivendolo dei Tempietti romani, «l’importante è amministrare bene la città. Per esempio, se avessero aperto il tunnel di largo Barbella, sarebbe stato più facile parcheggiare e venire in centro». «Io ho anche chiesto di riaprire il Corso», ricorda infine Gabriella D’Orazio del Gran Caffè Vittoria, «per cercare di risolvere il problema della viabilità cittadina».