Miglianico, la magica piazza anni Venti/Guarda

Domani con il Centro la foto dello storico ritrovo dedicato al re Umberto primo

MIGLIANICO. Una domenica in piazza Umberto I, anni Venti. La foto tratta dall'archivio Mucciante in regalo martedì con Il Centro è tra le immagini classiche della millenaria vicenda di quella che oggi è tra le più celebrate città abruzzesi del vino. Piazza Umberto era il cuore pulsante del borgo a guardia della valle del Foro. E il suo centro di potere, civico e nobiliare. La prospettiva fugge dai palazzi patrizi che fanno da ala al culmine dell'immagine, dove spicca il municipio eretto sul finire del XVIII secolo su cui incombe il castello allora nell'ultimo periodo di proprietà dei Valignani-Ciavatta. Cappelli a larga tesa, giacche e tabarri raccontano un assembramento festivo popolato in gran parte da uomini, i protagonisti degli incontri in piazza nell'era dell'argicoltura, quando l'agorà era anche la borsa locale del lavoro e luogo di contrattazioni e accordi sulla fiducia suggellati dalla stretta di mano. Un piccolo mondo antico su cui due decenni dopo si abbatterà la bufera della guerra, con la fortezza eretta dai Valignani eretta nel Quattrocento trasformata in comando militare dagli occupanti nazisti. Un impiego che lascerà tracce sul manufatto architettonico della roccaforte ma non ne intaccherà in modo definitivo l'antica dignità. «Quel municipio su cui campeggia l'orologio», racconta il sindaco Dino De Marco, cultore dilettante di storia miglianichese, «semberebbe oggi scomparso, magari vittima di uno dei tanti bombardamenti del '43-'44. Non è così, invece», chiarisce, «poiché l'antico edificio è stato inglobato nella nuova struttura in più passaggi che ne hanno visto l'ammodernamento fino a diventare quello che è oggi». Trasformazione sotterranea che fa riecheggia quella economica, in cui l'agricoltura è passata da una abbondante produzione di ortaggi alla riconversione quasi totale alla viticoltura, consacrata qualche decennio fa dalla nascita della grande cantina cooperativa che è tra i vanti della cittadina. «Ma Miglianico», spiega De Marco, «vuole rinsaldare anche i legami col suo passato remoto. Il castello Valignani, oggi Masci, alla fine del 400 fu il rifugio dei borgatari dalla grande incursione saracena. Per quanto in parte trasformato, rimane un quadrilatero di grande pregio che noi vorremmo aprire ai turisti e agli abitanti di miglianico». (f.b.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA