CHIETI

Mirò, ok dal Genio Civile: ruspe all’opera 

Nuovo parco commerciale, spunta un documento che dà il via libera ai lavori: «Si ripristinano le autorizzazioni preesistenti»

CHIETI. Ruspe all’opera nel cantiere per la realizzazione di Mirò, il nuovo parco commerciale che deve nascere a Santa Filomena, alla fine del parcheggio di Megalò. La Sile di Bergamo ha inviato sul cantiere uomini e mezzi che da qualche giorno lavorano a pieno ritmo, forte di un nuovo documento autorizzativo del Genio Civile.
A firmarlo è il dirigente Vittorio Di Biase che scrive alla Regione a sua volta sollecitata da una serie di segnalazioni fatte dal Wwf. Così Di Biase decide di tornare a precisare la posizione del Genio Civile e, in un certo senso, se ne lava anche le mani. Nel senso che, per quel che compete al Genio Civile, e dunque dal punto di vista della sicurezza contro gli allagamenti, Mirò è a posto. Se poi la Regione o i Comuni vogliono stoppare l’opera, Di Biase dice espressamente di assumersene la responsabilità in proprio, senza tirare in mezzo il Genio Civile.
La nuova lettera è di mercoledì scorso. Di Biase scrive alla Regione, inviandone copia anche al Wwf, ai Comuni di Chieti e Cepagatti e ai carabinieri forestali di Chieti e Pescara. Nella lettera ripercorre la posizione dell’ente nei confronti del parco commerciale progettato da Domenico Merlino. Il funzionario ricorda che l’ente si è occupato della questione quando l’iter era già stato autorizzato. Nel 2013 aveva emesso due ordinanze «per indifferibili esigenze di sicurezza idraulica e di salvaguardia della pubblica e privata incolumità». Nelle due ordinanze chiedeva la messa in sicurezza dell’area e la cessazione dei lavori, «a seguito di alcune criticità strutturali riscontrate agli esistenti rilevati arginali di difesa idraulica dell’area in esame, emesse e rese note a seguito di specifici accertamenti effettuati dalla competente Autorità di bacino». Entrambe le richieste del Genio Civile risultano ora, a suo dire, ottemperate. «Ad oggi», si legge infatti nella lettera, «l’avvenuta esecuzione e il regolare collaudo di tutte le opere di messa in sicurezza dell’area commerciale rimuovono e risolvono le suddette condizioni di pericolosità idraulica che hanno imposto e giustificato, da parte dello scrivente servizio, la temporanea cessazione dei lavori». Per questo motivo, a febbraio scorso è arrivata una nuova ordinanza con cui è stata ritirata la precedente revoca dei lavori. «In definitiva», conclude Di Biase, «all’attualità per l’intervento in esame, si ripristina il previgente quadro autorizzativo, riservando ai rispettivi enti territoriali competenti le relative attività di verifica e controllo in ordine a possibili e consentite utilizzazioni e urbanizzazioni dell’area di che trattasi».
E dunque, a stare al Genio Civile, si può andare avanti. Come appunto sta facendo la ditta bergamasca.
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