Missione a Roma in difesa del tribunale 

Domani l’audizione in Parlamento, la politica spinge per l’accorpamento con Lanciano. Menna: «Istituzione indispensabile»

VASTO. Il presidente del tribunale Bruno Giangiacomo e il presidente del Consiglio dell’ordine forense Vittorio Melone saranno ricevuti domani a Montecitorio dall’intergruppo parlamentare presieduto dall’onorevole Elisa Scutellà e del quale fa parte anche la parlamentare vastese, Carmela Grippa, per discutere della salvezza del presidio vastese. Impegni istituzionali impediranno al senatore Gianluca Castaldi di essere presente all’incontro. Castaldi ha tuttavia ribadito il suo appoggio al progetto di salvaguardia dei cosiddetti tribunali minori. Schierati per l’unione dei tribunali di Lanciano e Vasto il deputato Camillo D’Alessandro (Italia viva) e il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, segretario regionale Udc.
«La cronaca racconta ogni giorno la vulnerabilità del Vastese», dice il sindaco Francesco Menna, che il 19 marzo scorso si era unito al gruppo di sindaci che avevano manifestato con l’avvocato Angela Pennetta a Roma per la sopravvivenza del presidio. «I continui attacchi al territorio trovano la pronta risposta della magistratura e delle forze dell'ordine. Guai se non ci fossero la procura e il tribunale». Dello stesso avviso il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca.
Domani Giangiacomo e Melone esporranno le ragioni per le quali il tribunale di Vasto ha bisogno di restare in vita. La prima questione riguarda la sicurezza e l’assoluta necessità di mantenere una barriera contro l’avanzare della criminalità organizzata. Gli avvocati vastesi, che per mesi sono stati sulle barricate per difendere il tribunale, la legalità e la sicurezza del territorio, riprenderanno nella Capitale le consultazioni interrotte durante il periodo estivo. «L’impegno», ricorda il senatore Castaldi, «assunto e codificato con norma, da parte del ministro Bonafede nella passata legislatura, è stato quello di darsi settembre 2021 quale termine per rivedere la riforma della geografia giudiziaria: proroga che non abbiamo mai considerato un punto di arrivo, è invece un punto di partenza per proseguire la battaglia a salvaguardia dei 4 presidi di giustizia abruzzesi. Intendo assicurare a chi sta lottando contro la chiusura dei 4 Tribunali che – nei limiti delle prerogative dei miei ruoli istituzionali – mi impegnerò e terrò ferma la mia linea».
Si all’alleanza Vasto-Lanciano e no a divisioni per D’Alessandro e Di Giuseppantonio: «Il tribunale di Lanciano», dice D’Alessandro, «deve rimanere a pieno titolo, come fatto fino ad ora, nella partita di deroga alla chiusura dei presidi della giustizia. Lo dobbiamo fare insieme a Vasto, portando avanti il progetto di specializzazione dei presidi, senza alimentare spinte campanilistiche».