Muore investito mentre scarica il trattore

Operaio lancianese vittima di un rocambolesco incidente: l’auto di un medico sale sulla rampa del rimorchio e lo travolge

RIPA TEATINA. Doveva sbrigare un lavoro per poi correre dall’anziana madre ricoverata all’ospedale di Lanciano. Ma quel lavoro, semplice e abitudinario, non l’ha mai terminato. Ha trovato la morte in maniera assurda e rocambolesca in mezzo alla strada, sulla fondovalle Foro, davanti all’azienda per cui lavorava, la ditta Fini Macchine Agricole di Perano, che ha anche una sede in val di Foro, nel comune di Ripa Teatina. Luigi Angelo Paolucci, frentano di 54 anni, dipendente della ditta Fini, ieri mattina era venuto dalla sede di Perano con un altro dipendente per scaricare due trattori da far vedere a dei possibili compratori. I trattori erano caricati a bordo di un Tir parcheggiato davanti all’entrata dell’azienda, la cui sede si trova non molto distante dalla grande rotonda che dalla fondovalle conduce al casello autostradale della A14.

I due dipendenti avevano iniziato le operazioni facendo calare a terra la rampa per far scendere i trattori: Paolucci si trovava sulla carreggiata stradale accanto al Tir, pare intento a segnalare alle auto in transito la presenza del mezzo, mentre il collega, un dipendente occasionale di Canosa Sannita, era sul cassone del camion.

Le auto che marciavano nella direzione dal mare verso la montagna, vedendo il grosso mezzo parcheggiato sulla loro destra, si allargavano e lo sorpassavano. Ma, intorno alle 12 e un quarto circa, una Giulietta Alfa Romeo bianca ha invece centrato con la parte destra la rampa del tir che, con un effetto trampolino, l’ha mandata in aria, capovolgendola e facendola schiantare più avanti dall’altra parte della carreggiata. Così facendo l’auto ha centrato Paolucci che è finito 25 metri più avanti, morto sul colpo. Il destino, tragico, si è abbattuto su di lui e ha salvato l’altro dipendente, che si è visto soltanto sfiorare dall’auto in acrobazia. Dall’Alfa Romeo capovolta a terra è uscito indenne il guidatore, un medico chirurgo dell’ospedale di Ortona di 56 anni (O.M.C.) che risiede a Francavilla ma vive a Semivicoli di Casacanditella. Il medico stava proprio tornando a casa quando, ha detto agli agenti della Polizia stradale, si è trovato il camion di fronte all’improvviso e non ha capito più nulla. Quel che è certo e che c’erano almeno due auto prima della sua che avevano schivato il Tir parcheggiato. Tra queste anche l’auto della figlia, che era passata proprio poco prima del padre. Sembra che la presenza del Tir non fosse segnalata né con il classico triangolo rosso, né con un lampeggiante.

Il corpo di Paolucci, che oltre alla madre con cui viveva lascia la sorella Adriana, verrà riconsegnato alla famiglia al termine dell’ispezione cadaverica che il medico legale Cristian D’Ovidio farà questa mattina alle ore 12. Intanto la Procura con il pm Giuseppe Falasca ha aperto un’indagine per omicidio colposo (sembra che non sia scattata l’ipotesi di reato di omicidio stradale perché non c’è certezza che siano state violate norme del codice della strada, visto che è possibile che la presenza dell’ostacolo non fosse stata segnalata adeguatamente). Sul posto sono arrivati per i rilievi i poliziotti della Stradale, con il comandante provinciale in persona Francesco Cipriano, oltre ai vigili del fuoco, i carabinieri i vigili urbano di Ripa, l’ambulanza e il carro funebre della D’Alessandro.

Dalla sede di Perano sono arrivati anche i titolari della ditta Fini che hanno chiuso a lutto tutte le sedi. «Lavorava da noi da oltre dieci anni ed era come uno di famiglia», ha detto visibilmente sconvolto il titolare Pasquale Sciorilli, «ha fatto pure da compare di cresima a mio figlio. Era una persona tutta casa e lavoro, qualche volta faceva qualche cena con qualche amico. Ma nulla di più. L’ultima cosa che mi ha detto è che doveva sbrigare subito il lavoro perché doveva andare a trovare la madre in ospedale all’orario del pranzo».