Music festival senza fondi, l’Arci Vasto annulla la tappa 

VASTO. Va in archivio il New acoustic music festival, la rassegna organizzata dall’Arci che quest’anno avrebbe tagliato il traguardo delle 27 edizioni. Le ragioni? Per gli organizzatori sono da...

VASTO. Va in archivio il New acoustic music festival, la rassegna organizzata dall’Arci che quest’anno avrebbe tagliato il traguardo delle 27 edizioni. Le ragioni? Per gli organizzatori sono da ricercare nella «disattenzione e disinteresse da parte dell’amministrazione comunale, intestataria storica del festival, che da oltre 10 anni oramai destina a questo appuntamento, che era il più duraturo in assoluto tra gli eventi vastesi, una cifra neanche sufficiente alla copertura delle spese di amplificazione. In questi difficili anni l’Arci di Vasto ha coperto i disavanzi con un fondo-riserva che oggi si è esaurito», spiega il presidente Arci, Lino Salvatorelli.
«Prima di pianificare la nuova edizione abbiamo informato della situazione il sindaco Francesco Menna nel corso di un colloquio, ma la considerazione rispetto a una storica iniziativa di comprovato livello internazionale che va avanti da 26 anni è stata a dire poco tiepida e non ha prodotto risultato alcuno. Siamo enormemente dispiaciuti per gli appassionati di musica che accorrevano da tutta Italia e che ci stanno tempestando di messaggi e richieste di chiarimenti».
Il responsabile dell’Arci poi aggiunge: «D’altronde il festival è conosciutissimo e recensito con ottimi commenti da tutte le più note riviste specializzate e da sempre ha portato il nome di Vasto a livello nazionale. Del resto non è facile ascoltare in Italia in una dimensione intima musicisti del calibro dei Fairport Convention, Pentangle, Eric Bibb, John Hammond, Peter Hammill, tanto per citare a caso qualcuno degli oltre 100 artisti internazionali che sono transitati a Vasto in questi anni, insieme a Lydia Lunch e Jacqui Mc Shee che si sono esibiti nel 2018».
E conclude: «Per il futuro pesa quindi una grossa incognita su un festival che vorremmo tornasse a rappresentare una proposta culturale e musicale di spessore che a Vasto comincia con ogni evidenza a mancare». (a.b.)
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