Nonna morta da 4 anni  nipote intasca la pensione 

Francavillese di 56 anni rinviato a giudizio per truffa ai danni di Inps e Inail È accusato di aver riscosso 128mila euro: «Ha omesso di dichiarare il decesso»

CHIETI. Per quattro anni e mezzo ha incassato la pensione della nonna morta come nulla fosse. Complessivamente si è messo in tasca una somma di 128.218 euro. Ogni mese - e mai direttamente alle Poste, ma da sportelli bancomat - riscuoteva ben quattro pensioni, tre erogate dall’Inps e una dall’Inail: quella di invalidità, quella da dipendente pubblico, quella di reversibilità e la cosiddetta rendita ai superstiti per aver avuto il congiunto morto sul lavoro o per malattia professionale.
La nonna era deceduta a maggio del 2012, ma il nipote, F.F. le iniziali del suo nome, un cinquantaseienne di Francavilla al Mare, ha continuato a intascare la pensione fino al 30 novembre del 2016 quando è stato scoperto dalle forze dell’ordine. Ieri mattina il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Chieti Luca De Ninis lo ha rinviato a giudizio per truffa. Nel procedimento giudiziario Inps e Inail figurano come parti offese e all’udienza del 23 maggio si costituiranno come parti civili con gli avvocati Massimo Cassarino e Raffaele Esposito. Il francavillese è difeso invece dall’avvocato Gabriele Torello del foro di Chieti.
L’inchiesta è partita da una segnalazione in Procura da parte dell’Inail che, facendo dei controlli incrociati, a un certo punto si accorge che la pensionata deceduta a 97 anni risulta ancora viva e qualcuno in sua vece riscuote la rendita ai superstiti.
L’Inail contatta l’Inps, che eroga le altre tre pensioni, e anche in questo caso, dopo gli opportuni riscontri, si scopre che la donna (C.T. le iniziali del suo nome) è effettivamente morta all’età di 97 anni.
Scatta così l’indagine penale coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Lucia Campo che formula l’accusa di truffa e chiede il rinvio a giudizio, concesso ieri dal gup De Ninis.
«Con artifici e raggiri», scrive la Procura nel capo di imputazione a carico del francavillese, «consistiti nell’aver omesso di comunicare a Inps e Inail di Chieti l’avvenuto decesso in data 17.05.2012 della nonna, traendo in errore gli istituti previdenziali, si procurava un ingiusto profitto, continuando a percepire e riscuotere quattro distinte pensioni previdenziali, di invalidità, di reversibilità, l’indiretta Gestione pubblica e la rendita Inail, accreditate sul libretto postale della donna cointestato al nipote, per un ammontare complessivo di 128.218 euro».
Per la difesa, però, più che di truffa si potrebbe trattare di un reato minore, quale quello dell’indebita percezione di somme, visto che a detta della difesa mancherebbero gli «artifici e raggiri» propri del reato di truffa. (a.i.)
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