Oggi riparte la Sevel e la Fiom fa sciopero Persi 8mila furgoni 

Atessa, revocato lo stop per il blocco della Fca di Cassino Riprende anche l’indotto. Sindacati contro gli straordinari

ATESSA. Riparte oggi, dopo una settimana di stop forzato, lo stabilimento Sevel e gran parte del suo indotto. La comunicazione ufficiale è arrivata ieri pomeriggio dopo le 17, dopo che dall’11 ottobre e per tutta la settimana, si sono susseguiti gli avvisi di fermo produttivo per mancanza di materiale proveniente dallo stabilimento Fca di Cassino che realizza lo stampaggio delle lamiere per i furgoni Fiat Ducato, Citroen Jumper e Peugeot Boxer. Un reparto della fabbrica di Cassino era stato posto sotto sequestro dalla magistratura a causa della morte sul lavoro di un dipendente di 39 anni. Le indagini si sono protratte per tutta la settimana e hanno comportato il blocco dei macchinari a Cassino. Lo stallo produttivo ha investito conseguentemente in pieno la Sevel e tutto l’indotto in Val di Sangro. In particolare, la fabbrica del Ducato ha dovuto arrestarsi per 21 turni con una perdita produttiva stimata in circa 8mila furgoni. Ieri pomeriggio la situazione si è finalmente sbloccata. A seguito dell’arrivo di un ispettore Asl nello stabilimento di Cassino si è stabilito di poter riavviare i macchinari. Sevel non si è fatta trovare impreparata: con le prime lavorazioni realizzate questa notte nello stabilimento del frusinate, si è potuto programmare il riavvio delle linee per il primo e il secondo turno di oggi. La giornata di oggi è di fatto anche il primo sabato lavorativo in regime ordinario a seguito dell’aumento delle turnazioni, passate da 15 a 17. Il cambiamento, poco digerito dai sindacati e dai lavoratori per via delle saturazioni altissime sulle catene di montaggio e del fatto che l’azienda ha deciso di lasciare inalterato il turno notturno volontario, ha innescato anche lo sciopero di 8 ore della Fiom che è stato confermato oggi. Anche la Fim Cisl nei giorni scorsi aveva avviato la procedura di raffreddamento come ultimo tentativo di conciliazione con l’azienda prima di ricorrere allo sciopero. Resta da capire come saranno recuperati i turni persi e se Fca deciderà di inoltrare la richiesta di cassa integrazione. Sette giorni lavorativi in meno, per uno stabilimento come Sevel che sforna oltre 1.200 furgoni al giorno e che è nel pieno di un aumento produttivo, sono difficilmente recuperabili, soprattutto se si considera anche il ricorso massiccio agli straordinari.