Ogni anno seicento malati «Ma qui creiamo umanità»

Presentate nove opere d’arte degli studenti del Palizzi all’ingresso del reparto Il primario Nuzzo: oltre alle cure importanti abbiamo bisogno anche di bellezza

LANCIANO. “La vita è come un filo che si intreccia e si districa. Ci sono i nodi, i problemi, ma la corda poi si srotola e finisce in un fiore perché la vita è sempre bella”. Così Sara, 2 B dell’istituto Palizzi presenta una delle 9 opere, che assieme ad altri 15 studenti del biennio del liceo rendono da ieri accogliente e colorato l’ingresso del padiglione dell’Oncologia dell’ospedale Renzetti. Sculture e quadri che sono un inno alla vita, realizzati nel progetto “Fly is life”che ha coinvolto il Palizzi, l’Associazione Bianco Airone onlus che offre supporto psicologico e consulenza a pazienti oncologici e ai loro familiari e il reparto del professor Antonello Nuzzo. Progetto che ha gettato un ponte tra i giovani, il reparto e il territorio, che li ha sensibilizzati sui temi della malattia oncologica, della salute e delle terapie.

Malattia che purtroppo colpisce molte persone. «Ogni anno», ha detto Nuzzo, «abbiamo 600 nuovi pazienti che si vanno a sommare agli altri che abbiamo in cura. Dal 1997, anno di apertura del reparto che è diventato fondamentale sul territorio, abbiamo avuto 8.700 pazienti. Tra i tumori oggi più diffusi ci sono quelli al colon retto, alla prostata, poi alla mammella e ai polmoni. Questi tumori colpiscono i 4/5 dei pazienti che vengono assistiti da 7 medici e 6 infermieri guidati dalla caposala Elia Martelli. Sono loro, gli infermieri, la forza, la linfa del reparto. Vivono con i pazienti e hanno con loro un rapporto privilegiato».

E in questo rapporto gioca ruolo fondamentale anche l’accoglienza, la bellezza, l’arte, vista come strumento di cura complementare. «Da anni portiamo avanti il progetto dell’umanizzazione delle cure anche con opere che portano bellezza», ha aggiunto Nuzzo, «anche perché al reparto bello e pulito, corrispondono cure altrettanto importanti».

«L’umanizzazione crea un circolo virtuoso, attrae risorse e utenti», ha continuato il manager Asl Francesco Zavattaro, «perché la sanità non è solo un camice, prestazione, ma anche accoglienza. Per questo propongo ai ragazzi del Palizzi di realizzare opere anche per l’hospice Albachiara, che offre assistenza ai malati oncologici in fase terminale». Il manager ha tagliato corto sul futuro dell’ospedale frentano: «Serviranno alcune settimane al nuovo governatore per sistemarsi», ha detto, «e a noi per capire quali siano i progetti, la strategia complessiva».

Intanto l’Oncologia resta uno dei reparti di eccellenza del presidio anche dal punto di vista estetico grazie alle nuove opere. «Sono di materiali diversi, scarti di vetro, polistirolo, gesso», ha spiegato Giuseppe Colangelo, insegnante del Laboratorio di arti plastiche de Palizzi, «materiale di riciclo che è tornato alla vita. Non è stato un progetto didattico, ma di vita».

Teresa Di Rocco

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