Omicidio D'Elisa, l'accusa chiede l'ergastolo per Di Lello

Nel processo con rito abbreviato in corso nella Corte d'Assise di Lanciano il procuratore Di Florio chiede il massimo della pena per il fornaio. Un filmato dimostra che la vittima non provocò il suo assassino

LANCIANO. Carcere a vita per Fabio Di Lello, ergastolo per l'omicida di Italo D'Elisa. Il procuratore capo di Vasto Giampiero Di Florio, dopo due ore e mezza di requisitoria in Corte d'Assise a Lanciano, ha formulato la sua richiesta di condanna nei confronti del fornaio vastese di 34 anni che il 1° febbraio scorso uccise il 22enne D'Elisa, investitore della moglie Roberta Smargiassi.

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Nella sua requisitoria il magistrato ha voluto far rivivere il momento chiave dell'inchiesta, ovvero il filmato che riprende vittima e assassino pochi minuti prima del delitto davanti al bar Drink Water, dove si incontrarono. E' il passaggio più importante del processo. Perchè? La difesa sostiene che in quei pochi attimi che precedettero l'omicidio il giovane D'Elisa avrebbe provocato il fornaio. In realtà no, dice l'accusa, perchè i due - come dimostra il filmato delle telecamere - non si scambiarono neanche una parola. Dopo circa due minuti, Fabio Di Lello tornò verso l'auto, prese la pistola calibro 9 e andò a uccidere il 22enne con 4 colpi di pistola, tre dei quali lo colpirono. In Corte d'Assise di Lanciano ora tocca intervenire alla parte civile, e molto probabilmente il processo, che si sta svolgendo con rito abbreviato, quindi non aperto al pubblico, sarà rimandato per permettere alla difesa di Di Lello di controbattere alla pesante richiesta del pm Di Florio.

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