Ora partono le trattative per evitare il commissario 

Ma Forza Italia non cede: via l’assessore Di Biase e 48 assunzioni alla Teateservizi Scatta la diffida del segretario generale: bilancio in consiglio entro 15 giorni

CHIETI. Scatta la diffida del segretario generale Celestina Labbadia per approvare il bilancio «entro 15 giorni». Dopo le dimissioni del sindaco Umberto Di Primio – ha altri 19 giorni per ripensarci – il segretario ordina di tentare ancora una volta l’approvazione del bilancio. La lettera di due pagine inviata al sindaco, al presidente del consiglio Liberato Aceto e agli altri 32 consiglieri è un passaggio obbligato prima dell’arrivo di un commissario e dello scioglimento del consiglio disposto dalla prefettura.
CACCIA AL VOTO. Ci sono due settimane di tempo per trattare la resa di una parte politica: la spunterà il sindaco o i 5 consiglieri comunali di Forza Italia che chiedono la cacciata dalla giunta dell’assessore Carla Di Biase e la stabilizzazione di 48 precari della Teateservizi? Da ieri, sotto traccia, sono cominciate le trattative per trovare un accordo ed evitare che l’amministrazione Di Primio cada con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del 2020: una caccia al voto per tenere in piedi l’amministrazione.
VIA L’ASSESSORE? Ma lo scontro, politico e amministrativo, è ancora aperto e mette uno contro l’altro Di Primio e l’assessore regionale Mauro Febbo, punto di riferimento dei ribelli di Forza Italia, Marco D’Ingiullo, Maura Micomonaco, Emiliano Vitale, Maurizio Costa ed Elisabetta Fusilli: Febbo non ha mai approvato la candidatura con Forza Italia di Di Biase, fedelissima del sindaco, alle elezioni regionali del 10 febbraio scorso (1.540 voti). Di Biase, ora, è passata a Fratelli d’Italia portandosi dietro due consiglieri: Stefania Donatelli e Nicola Rapposelli. Con questa manovra, Fdi ha blindato il posto in giunta di Di Biase che diventa così un’intoccabile: rimuovere l’assessore, ormai, sarebbe un affronto al presidente della Regione Marco Marsilio, arrivato a Chieti giovedì scorso per provare a riunire il centrodestra diviso dalle liti. Di Primio, poi, non vuole lasciare a casa Di Biase: lei ha riconsegnato la delega al commercio ma il sindaco ha cestinato la lettera.
ASSUNZIONI BLOCCATE. Se la questione giunta resta in bilico e un rimpasto non sembra all’orizzonte, anche l’altra richiesta di Forza Italia pare appesa a un filo: le dimissioni dell’amministratore unico della Teateservizi Giovanni D’Amico, ad appena un mese dalla nomina, bloccano le assunzioni dei precari. Dal giorno della nomina di D’Amico, 13 maggio, il sindaco ha sollecitato tre volte la stabilizzazione con la trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato. Ma c’è un problema: Forza Italia vuole 20 assunzioni subito e altre 28 tramite avviso pubblico; il sindaco si è limitato a ordinare la stabilizzazione delegando alla Teateservizi la procedura consentita dalla legge. «Il socio», recita la nota del sindaco dell’11 giugno, cioè due giorni prima delle dimissioni di D’Amico, «si rimette alle decisioni che l’amministratore unico e il direttore generale riterranno di assumere non potendo determinare la scelta sulle modalità e procedure. Insiste affinché si proceda al più presto alla assunzione di personale a tempo indeterminato». Forza Italia, ad oggi, spinge per un ulteriore sollecito del sindaco che detti non solo la direttiva delle assunzioni ma anche il come procedere. A questo punto, secondo i forzisti, i vertici della Teateservizi sarebbero chiamati a eseguire. Ma non è affatto scontato che D’Amico, da dimissionario, voglia accollarsi la responsabilità di un atto del genere.