Ospedale fuori città, è scontro

Pupillo e il centrosinistra attaccano il presidente della Regione: «Chiodi è un venditore di fumo»

LANCIANO. «Il nuovo ospedale fuori città? Sono solo chiacchiere. Chiodi è un venditore di fumo». Così il sindaco Mario Pupillo, il vice Pino Valente e Camillo D'Alessandro, capogruppo del Pd in Regione, commentano le dichiarazioni del commissario alla sanità Gianni Chiodi che ha parlato di opera da realizzare fuori città non appena il nuovo governo sbloccherà l’accordo di programma Stato-Regioni. Secondo il governatore, l’area attuale indicata dall’amministrazione come adatta ad accogliere il nuovo presidio, servirà per fare cassa.

«Chiodi interviene sull’ospedale entrando a gamba tesa su decisioni che spettano al Comune» attacca Valente (Progetto Lanciano) «e vende fumo ai cittadini. Da 4 anni dice che si realizzerà un ospedale che non si farà mai mentre la realtà è fatta di tagli indiscriminati sull’ospedale esistente che viene portato avanti grazie agli sforzi degli operatori sanitari. Serve un progetto serio sull’ospedale Renzetti che è in condizioni drammatiche e non riesce a dare risposte ai cittadini. Basta chiacchiere».

«Chi decide sul nuovo ospedale non è Chiodi, ma i lancianesi attraverso la propria amministrazione comunale» precisa D’Alessandro «poi Chiodi continua a fare la stessa promessa da quattro anni. Ha avuto tre anni con il governo Berlusconi per farsi finanziere i nuovi ospedali e ora vorrebbe far credere il contrario». Anche per Pupillo, il presidente Chiodi confonderebbe i cittadini, in questo momento di campagna elettorale, con la questione ospedale. «Chiodi continua a confondere amministratori e cittadini» dice Pupillo «durante la mia visita al ministero della Salute, nel novembre 2011, del piano per la costruzione degli ospedali abruzzesi non ho trovato traccia. In questi mesi, il presidente della Regione si è dimostrato seccato dalla volontà del Comune di Lanciano di discutere e decidere per davvero il luogo dove costruire il presidio sanitario e di venire a conoscenza in modo diretto delle modalità progettuali. Questa campagna elettorale finirà, finirà presto anche quella delle regionali e ormai sono convinto che di infrastrutture sanitarie parleremo, spero con più serietà, con il nuovo governo nazionale e con il nuovo governo regionale».

Più che del nuovo ospedale oggi è urgente intervenire sul Renzetti dove i posti letto non bastano – Pediatria, Geriatria, Medicina e Chirurgia sono al collasso – le liste di attesa per esami diagnostici si allungano fino a 17 mesi (è il caso dell'ecodoppler e della mammografia), ci sono reparti che hanno bisogno di interventi come Medicina e Chirurgia, mancano attrezzature.

«Tra Ortona, Lanciano e Vasto» denuncia D'Alessandro «non c'è una emodinamica e si muore per le urgenze, mentre permane la concentrazione anomala tra Chieti e Pescara dell’ offerta sanitaria e di due emodinamiche nello spazio di sei chilometri. Con la sanità di Chiodi qui si rischia di morire ogni giorno, altro che nuovi ospedali».

Teresa Di Rocco

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