Ospedale, si opera solo se fa fresco

Condizionatore d’aria rotto, interventi chirurgici a singhiozzo: dipende dalla temperatura delle sale

LANCIANO. Il clima condiziona gli interventi chirurgici nell’ospedale Renzetti. Se c’è il sole, fa caldo, nel pomeriggio non si opera, (tranne le emergenze); se fa freddo, nessun problema. Non è una follia, ma la realtà. E il caldo fuori stagione di questi giorni ha fatto esplodere il problema. Nelle sale operatorie manca l’aria condizionata, perché il gruppo frigo che mantiene bassa la temperatura nelle stanze è rotto. Un macchinario immenso, esterno alle sale operatorie, grande quanto una camera di casa, questo gruppo refrigerante che fa da tempo le bizze e da un po’ non funziona proprio più. Così le 4 sale operatorie, inaugurate nel 2010 dopo tre anni di lavori eseguiti dalla americana General Elettric Healthcare Clinical System che si aggiudicò l'appalto da 5 milioni 600mila euro, non sono refrigerate e la temperatura, che deve essere mantenuta attorno ai 20 gradi per evitare infezioni, sale con il caldo.

Lunedì la temperatura è salita nel pomeriggio fino a 27 gradi tanto che sono stati sospesi gli interventi previsti. In particolare la sistemazione di protesi ortopediche, per evitare che il paziente potesse avere qualche sorta di infezione. Mercoledì con il fresco i medici sono riusciti ad operare senza interruzioni anche se, tra le 14 e le 17,30 la temperatura è salita.

Insomma si opera a singhiozzo, in base al clima, con evidenti disagi per i pazienti ma anche per i medici. Per giunta il problema è nato nell’unico ospedale della zona dove le sale operatorie funzionano a ritmi elevati visto che ad Atessa si fanno solo gli interventi “minori” e l’ospedale di Casoli da anni non esiste più. Questi interruzioni stanno creando problemi anche alle liste di attesa per le operazioni programmate che si allungano fino a toccare gli 8 mesi per Chirurgia, 9 mesi per Ortopedia.

Così spesso chi può, anche se a malincuore per la presenza di medici qualificati in città e per il disagio di doversi spostare, si fa operare fuori, a danno anche del presidio che vede scendere la produttività e delle casse aziendali Asl già vuote.

Un problema conosciuto dall’azienda sanitaria già da un mese, quello della rottura dell’impianto di refrigerazione, tanto che è corsa ai ripari. Ha infatti acquistato il nuovo macchinario, che costa circa 20mila euro, ma questo sarà consegnato tra alcune settimane proprio perché con il freddo non era necessario. Non era prevedibile che a febbraio potessero esserci giornate primaverili: così per ovviare a questo caldo fuori stagione, che pare sarà breve, l’azienda oggi farà sistemare un impianto che dall’esterno immetterà aria fredda nelle sale operatori in modo da evitare che gli interventi si blocchino.

Teresa Di Rocco

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