Palazzi a rischio, la protesta va in piazza 

Stasera assemblea pubblica nel quartiere. I residenti: già 70 famiglie costrette a evacuare, vogliamo risposte dal Comune

CHIETI. Paura a Santa Maria nei palazzi a rischio crollo. Dopo lo sgombero e l’ordine di demolizione del condominio Trinchese, in via don Minzoni (27 appartamenti su 9 piani per 30 metri d’altezza e un fuori piombo di oltre 60 centimetri), in molti stanno lasciando anche due palazzi nella vicina via De Laurentiis. Al momento non ci sono ordinanze, ma sarebbero già 70, in totale, le famiglie costrette a lasciare casa. La protesta troverà voce in piazza, questa sera, dalle 19 alle 20,30 nell’assemblea pubblica organizzata dai residenti della zona davanti all’ufficio postale di Santa Maria. Referente dell’iniziativa è Francesco Lapenna, esponente di Casapound, ma in questa occasione nelle vesti più che altro di punto di riferimento del quartiere. A lui, infatti, si sono rivolti tanti residenti in cerca di risposte e insieme hanno deciso di convocare l’assemblea. Che è aperta anche ad esponenti dell’amministrazione comunale, sia di maggioranza che di opposizione, che vogliano intervenire e spiegare perché la situazione sia arrivata fino a questo punto con un palazzo sgomberato e da demolire e altri sette condomini a rischio, senza parlare del viadotto di viale Gran Sasso che si trova nella parte sottostante. «C’è una preoccupazione generale dei residenti», dice Lapenna, «e una volontà di far sentire tutto il nostro disagio. Il quartiere ha intenzione di fare quadrato e lanciare con questo incontro una battaglia per la sicurezza dei residenti. Siamo pronti ad arrivare anche in Regione e in Parlamento, se il Comune non sarà in grado di risolvere questa situazione. E vogliamo anche sapere di chi sono le responsabilità: chi ha fatto costruire questi palazzi in una zona che si sta rivelando non sicura. Sono ormai due anni che a Santa Maria si vive con il terrore che ci possa cadere il palazzo addosso. E questo non è più sopportabile». Lo sgombero del condominio Trinchese è iniziato proprio due anni fa: il 18 dicembre del 2017 il sindaco Umberto Di Primio ha firmato l’ordinanza di sgombero e, un anno dopo, il 31 dicembre 2018, quella di demolizione. «È vero che si tratta di palazzi privati, ma gli inquilini sono stati lasciati soli», denuncia Lapenna. Ora però il Comune tenta di giocare d’anticipo: poche ore prima dell’assemblea pubblica, questa mattina in municipio si terrà una conferenza stampa con il sindaco e l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Di Felice «per illustrare gli aggiornamenti delle attività riguardanti le indagini geologiche in via Fonte Vecchia, via Don Minzoni e via Arenazze». Se non altro, un primo risultato i residenti di Santa Maria l’hanno già ottenuto.
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