Dramma nel dramma

Perse compagna e figlia nell'incidente, per lui è omicidio colposo

Pescarese rinviato a giudizio a Chieti, era alla guida dell'auto che precipitò nel vuoto sull'A14 a Ortona. Prosciolto dirigente dell'autostrada

CHIETI. Perse la compagna e la figlia nell'incidente stradale, e alla guida dell'auto c'era lui. Ora per quel fatto è stato rinviato a giudizio per omicidio colposo. Lui è Alberto Aristone, 43 anni, di Pescara, che il 22 febbraio del prossimo anno dovrà rispondere alle accuse fatte proprie dal giudice del Tribunale di Chieti Luca De Ninis: omicidio colposo per la morte di Emanuela Morosini di 39 anni, e della piccola Vittoria che di anni ne aveva 10. Il gup ha invece deciso non doversi procedere, perché il fatto non sussiste, nei confronti di Gianni Marrone, 54 anni, direttore del settimo Tronco Autostrade per l'Italia, accusato di concorso colposo nell'omicidio colposo. L'incidente stradale nel quale persero la vita mamma e figlia si verificò il 31 maggio del 2014 lungo l'autostrada A14. Secondo l'accusa, per colpa consistita in imprudenza, imperizia e negligenza nonché violazione delle norme sulla circolazione stradale in materia di velocità, l'auto sulla quale le due donne viaggiavano, una Volkswagen Golf condotta da Aristone, all'altezza del viadotto Riccio, tra Francavilla e Ortona, probabilmente a causa della velocità e del fondo stradale bagnato, dopo aver urtato per due volte il new jersey spartitraffico ed essere andata in testa coda, sfondò un guardrail e precipitò per una sessantina di metri nel vuoto. Nell'impatto morirono sul colpo mamma e figlia, mentre Aristone finì in ospedale in rianimazione dove venne sottoposto ad intervento chirurgico. L'uomo è assistito dall'avvocato Sabatino Ciprietti. Marrone, difeso dall'avvocato Egidio Albense di Taranto, era stato imputato per concorso colposo nell'omicidio colposo a causa delle condizioni del guardail che, secondo l'accusa, non era norma, e che a causa della sua insufficiente resistenza non riuscì la contenere ed assorbire l'urto della Golf così da evitare che l'auto precipitasse nel vuoto.