Chieti

Picchia due agenti ed evade nudo dall'ospedale: continua la caccia all’uomo della sparatoria

Dura 24 ore la degenza dell’albanese arrestato dopo l’inseguimento sull’Asse attrezzato. Posti di blocco nella zona e in Abruzzo, ma ancora nessuna traccia

CHIETI. Ha chiesto di andare in bagno. Erano più o meno le 3,40 della notte. I poliziotti che lo stavano piantonando al decimo piano del policlinico, nel reparto di Ortopedia, gli hanno tolto le manette. Ha accennato due passi per allontanarsi, è tornato indietro e in un istante ha sferrato una gomitata a uno dei due agenti. Chi lo conosce sa che quell’1,83 di altezza racchiude un corpo robusto e in grado di far male davvero se dovesse dare in escandescenza. E così è stato, anche se quel corpo era stato da poco sedato. Poi, zoppicando per via delle ferite riportate nell’incidente di 24 ore prima sull’asse attrezzato, è salito al 13° livello, è stato bloccato dall’altro poliziotto che lo ha inseguito ma con la sua forza ha trascinato l’agente fin sulle scale anticendio del presidio dalle quali, poi, si è dileguato con il camice da ricovero ormai ridotto a brandelli. In pratica è fuggito seminudo facendo perdere di sè ogni traccia approfittando del buio e dei campi incolti della zona che circonda l’ospedale.
Inseguimento e sparatoria. Mariglen Cybi, albanese, nato il 20 gennaio 1993, è ufficialmente evaso. Alla polizia della questura di Chieti che lo aveva arrestato nella notte tra mercoledì e giovedì dopo un inseguimento con tanto sparatoria lungo la corsia mare-monti della strada a scorrimento veloce Pescara-Chieti, si era presentato con nome d’“arte” di Davide Di Gaetano, residente a Roma. Ma nessuno gli ha creduto tant’è che i raffronti con le impronte digitali archiviate hanno permesso di dare l’identità giusta al giovane che ha precedenti per resistenza a pubblico ufficiale. Il suo permesso di soggiorno, tra l’altro, è regolare. Sono scattate così le ricerche nelle aree intorno al policlinico ma i risultati fino a ieri sera non hanno dato l’esito sperato. Alle verifiche hanno partecipato anche le unità cinofile, Polfer, nucleo elicotteristi e altre forze dell’ordine.
Prognosi di 30 giorni. Cybi era stato arrestato ieri dalla Polizia di Chieti al termine di un inseguimento lungo l'asse attrezzato mentre altre due persone che erano con lui in auto erano riuscite a dileguarsi. Il giovane era ricoverato con la prognosi di 30 giorni per trauma toracico e addominale, ferita lacero contusa ed escoriazioni. L’arresto era scattato in flagranza con le accuse di ricettazione e resistenza a pubblico ufficiale e convalidato dal giudice Isabella Maria Allieri che aveva disposto nei suoi confronti la custodia in carcere. Il tentato furto di auto. L’uomo tre notti fa insieme a due complici aveva tentato il furto di una Bmw in via Dante, a Spoltore. I tre viaggiano su un’Audi A6 con targa bulgara rubata a Porto d’Ascoli il 21 luglio e individuata dalle pattuglie dei carabinieri del Pescarese mentre sfrecciava lungo le strade di Spoltore per dirigersi sulla circonvallazione e poi sull’Asse attrezzato, in direzione monti. Ai mezzi dei carabinieri si sono aggiunti quelli della polizia di Pescara e Chieti ma i tre non si erano fermati. Sono stati esplosi anche dei colpi di pistola. All’uscita di Dragonara dell’Asse, il conducente dell’Audi ha perso il controllo del mezzo che viaggiava ad altissima velocità, e si schiantato contro il guardrail. I tre spalancati gli sportelli del veicolo, hanno cominciato a correre. Cybi è stato fermato mentre tentava di fuggire col furgone di una ditta nei paraggi. Ora, però, è fuggito davvero.
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