Premio Croce, la parola ai tecnici

Assemblea conclusiva con Maraini e Gambescia. Giuria divisa sulla saggistica

CHIETI. Per le sezioni della narrativa e del giornalismo letterario non ci sono dubbi, diverso è il caso della sezione saggistica per cui le giurie popolari del Premio Croce si sono palesemente divise. Alla presenza di due membri della giuria tecnica, Dacia Maraini (che ha presentato anche il suo ultimo libro) e Paolo Gambescia, ieri in Provincia c’è stata l’assemblea conclusiva del Premio nazionale di cultura in cui le 11 giurie popolari hanno espresso le proprie preferenze. Le giurie popolari sono state espresse dai licei classici di Chieti, Pescara, Teramo e L’Aquila, dai licei scientifici di Lanciano, Sulmona e Castel di Sangro, dal liceo umanistico di Avezzano, dall’istituto tecnico di Avezzano, dall’Università della libera età “Bellisario” di Lanciano e dalle associazioni del comune di Pescasseroli.

Oltre alla Maraini e Gambescia, erano presenti Pasquale D’Alberto, responsabile organizzativo dell’evento, la preside del Vico, Giuseppina Politi, il sindaco Umberto Di Primio, il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio e l’assessore alla cultura di Pescasseroli, Francesca Grassi. Per la sezione narrativa l’indicazione è andata a “Il rumore delle perle di legno” di Antonia Arslan, per la letteratura giornalistica a “Le ultime 18 ore di Gesù” di Corrado Augias, per la saggistica, invece, sono in lizza “La democrazia” di Massimo Salvadori, “Ascesa e declino” di Emanuele Felice (figlio di Costantino Felice, membro autosospeso della giuria tecnica) e “Novecento d’Europa” di Simona Colarizi. Sarà ora la giuria tecnica, presieduta da Natalino Irti, ad avere l’ultima parola. Il 21 giugno ci sarà la decisione, il 6 agosto la premiazione. (a.i.)

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