odori cattivi

Punta Penna, tornano le esalazioni

Il fenomeno questa volta non ha creato bruciori agli occhi

VASTO. Un odore acre, che provoca secchezza alla gola e bruciore agli occhi, è stato avvertito ieri nella zona di Punta Penna, dai bagnanti che affollavano la spiaggetta adiacente il porto, nella riserva naturale di Punta Aderci. L’intensità del fenomeno, che ha coinciso con alcune particolari condizioni meteorologiche (venti provenienti da sud-est), non è stata tale da provocare malori, come è successo in passato agli addetti dell’impianto di depurazione del Coniv costretti in più occasioni a rivolgersi al Pronto soccorso dell’ospedale, ma ha comunque creato dei fastidi e fatto suonare di nuovo l’allarme sulle condizioni dell’aria che si respira da quelle parti.

Che le esalazioni moleste provengano dalla vicina zona industriale che convive forzatamente con un parco costiero, è un dato ormai acquisito. Resta da capire come mai, a distanza di anni, non si sia trovata una soluzione per evitare il ripetersi del fastidioso fenomeno. «Da dove viene questo cattivo odore?»: è la domanda che girava l’altro giorno tra i bagnanti che affollavano la spiaggetta di Punta Penna finita di recente nella top ten dei lidi più belli d’Italia per la bellezza del paesaggio e per la valenza naturalistica dei luoghi.

Il fenomeno è stato avvertito anche nel bacino portuale, dagli operatori e dai diportisti locali. Qualcuno ha anche informato qualche amministratore comunale.

Due anni fa l’olezzo nauseabondo ha rovinato la gita di cento escursionisti provenienti da Tollo, Chieti, Ortona e Pescara, i quali dopo aver pranzato nell’are pic-nic attrezzata adiacente il Centro visite della riserva hanno deciso di fare rientro nei comuni di provenienza prima del previsto, con grande imbarazzo degli operatori della Cogecstre, la cooperativa di Penne che gestisce il parco costiero, meta in estate di migliaia di visitatori. (a.b.)

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