IL PERSOnAGGIO

Quando il prof Pietrantonio scoprì la vera Isabella Gonzaga

«In un saggio del 1992, il professore Ugo Pietrantonio scrive: "In alcune opere di storia sono contenute inesattezze che da tempo vanno ripetute per inerzia, senza prendersi cura di verificarle...

«In un saggio del 1992, il professore Ugo Pietrantonio scrive: "In alcune opere di storia sono contenute inesattezze che da tempo vanno ripetute per inerzia, senza prendersi cura di verificarle rileggendo più attentamente documenti posseduti da tempo e tenendo conto di quelli recentemente venuti alla luce". È una riflessione tipica degli studiosi, oggi sempre più rari, che fanno storia usando un metodo scientifico, basato sulla ricerca e sullo studio dei documenti d'archivio. Il metodo è applicato da Pietrantonio anche nel caso delle due "Isabella", una storia che oggi torna di attualità in occasione del 150° anniversario della nascita dell'Istituto Magistrale di Chieti. Pietrantonio ha pubblicato i risultati della ricerca nel 1998 (La responsabilità del credente. Riflessioni e ricerche 1982-1998), Isabella Grima, Silvana Ciampoli e Raffaele Sartorelli nel 2002 sono tornati sulla questione. Che cosa ha scoperto Pietrantonio? L'Istituto Magistrale di Chieti doveva essere intitolato a Isabella Gonzaga, non a Isabella Gonzaga del Vasto. I punti cruciali della scoperta. Pietrantonio, non fidandosi del giudizio del direttore della Biblioteca Provinciale De Meis di Chieti (che aveva definito "irrilevanti" 113 lettere in copia di Isabella provenienti dall'Archivio dei Gonzaga di Mantova), decide di consultare quell'archivio. A Mantova scopre l'esistenza di due "Isabella". La prima è Isabella Gonzaga, marchesa del Vasto e di Pescara, celebrata da Pietro l'Aretino "come donna di rare doti e di pregiate virtù", alla quale dedicò un poema di 5 canti. In realtà, l'Isabella dell'Aretino non possedeva le virtù proprie dell'educatrice. Il suo nome, scrive Pietrantonio, "era idoneo a rappresentare una scuola avente fini commerciali o politici". L'altra Isabella, nata ad Este e sposata Gonzaga, vive dal 1479 al 1539. Sposa Francesco Gonzaga "e perciò sarà Isabella d'Este Gonzaga, marchesa di Mantova, forse la donna più colta del suo tempo". L'epilogo della vicenda: l'Aretino rompe ogni rapporto con il duca d Mantova, nel 1532 trova un nuovo mecenate, Alfonso d'Avalos, marchese del Vasto e generale di Carlo V. Tale circostanza ha indotto nell'errore Vincenzo Zecca, "uomo di cultura scrittore e archeologo" di Chieti. Incaricato nel 1882 di trovare un nome femminile per l'Istituto Magistrale, sceglie Isabella Gonzaga del Vasto. Nel 1994 il desiderio di Pietrantonio s’avvera. L'Istituto è intitolato a Isabella Gonzaga: la denominazione "del Vasto" scompare».

Marcello Benegiamo