Raccolte duemila firme per abbattere i cinghiali 

VASTO. Ferito e con la macchina distrutta. È quello che è capitato a un professionista vastese all’ingresso della riserva di Punta Aderci. È soltanto l’ultimo incidente provocato da un cinghiale. E...

VASTO. Ferito e con la macchina distrutta. È quello che è capitato a un professionista vastese all’ingresso della riserva di Punta Aderci. È soltanto l’ultimo incidente provocato da un cinghiale. E non è stato piacevole neppure quello che è successo a un fotoamatore che si è fermato nella riserva: tornando verso la macchina che aveva lasciato nel parcheggio si è trovato davanti una ventina di cinghiali, diversi adulti con i loro cuccioli. Lui si è fermato e non sapeva cosa fare. Anche gli animali si sono fermati. Poi, piano piano, l’uomo è riuscito ad arrivare alla macchina, è salito ed è ripartito.
«Fate qualcosa per risolvere questo problema», chiedono ora i cittadini. L’associazione Terre di Punta Aderci ci sta provando: nonostante il periodo natalizio, l’associazione diretta dall’ingegnere Alessandro Roselli continua la raccolta firme finalizzata a chiedere interventi di controllo della popolazione di ungulati. Sabato scorso, l’associazione si è ritrovata in piazza Lucio Valerio Pudente nel centro di Vasto. «È andata molto bene», dice Roselli, «ad oggi grazie alla raccolta firme organizzata in occasione di eventi, a Vasto e nei comuni limitrofi, sono state raccolte oltre duemila firme. Va sottolineata la proficua collaborazione delle amministrazioni comunali di Vasto, Pollutri, Casalbordino e Torino di Sangro», aggiunge Roselli. I risultati della petizione promossa dall’associazione Terre di Punta Aderci saranno sottoposti all’attenzione del sindaco Francesco Menna. «I cittadini», continua Roselli, «chiedono a una voce sola una urgente e tempestiva azione da parte delle autorità preposte nella gestione dei cinghiali. Si tratta di un tema sentito dalla popolazione che spesso, purtroppo, viene utilizzato a fini politici e propagandistici, ma mai realmente affrontato. L’associazione Terre di Punta Aderci, ricostituita lo scorso maggio, tra le sue varie attività ha deciso di sposare la causa facendosi portavoce dei timori e del malcontento della popolazione, sempre più preoccupata per la massiccia e incontrollata presenza di ungulati sul territorio».
Comuni e Provincia puntano sul selecontrollo ma, finora, non basta. Un gruppo di volontari appositamente abilitato, coordinato dal comandante Antonio Miri della polizia provinciale e guidato da Nicola Carbone, ha abbattuto in tre mesi 60 cinghiali solo a Vasto. Gli ungulati però sono ormai tantissimi: rappresentano una minaccia per le colture agricole – ammontano a 746mila euro i danni denunciati dagli agricoltori di tutta la provincia di Chieti nel 2017 – e sono responsabili molto spesso anche di incidenti stradali o pericolosi incontri ravvicinati. Sono molti i cittadini che invocano l’autorizzazione a cacciare gli ungulati in luoghi come la riserva frequentata anche da turisti e bambini.
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