Regole in aula, altrimenti è sciopero

Penalisti insorgono: protocollo udienze passato anche in Corte d'appello

CHIETI. Protocollo delle udienze penali, semplici regole di buon senso e ragionevolezza, perché la gestione dei processi nel tribunale di Chieti sia più scorrevole. Lo chiedono gli avvocati della Camera penale teatina. Se il documento non sarà approvato, i penalisti annunciano lo sciopero.

Dopo le interrogazioni del deputato del Pdl Daniele Toto, la protesta degli avvocati del consiglio dell'ordine a proposito delle udienze civili celebrate negli improbabili locali di via Arniense, del personale e degli stessi giudici, tornano alla carica gli avvocati penalisti di Chieti.

Da oltre un anno la Camera penale, prima con il vecchio presidente Vittorio Supino ora con il neo eletto avvocato Goffredo Tatozzi chiede che il presidente Geremia Spiniello adotti il protocollo delle udienze. Più che mai necessario per la marea di processi penali, svolti tra il disagio degli operatori. Udienze affollate, celebrate senza regole, con testimoni, parti e avvocati, spesso costretti a interminabili attese. Ma il presidente Spiniello in più consessi ha dichiarato la inutilità del protocollo.

Gli avvocati penalisti sono tornati alla carica anche di fronte alla approvazione del protocollo, che avverrà oggi a Chieti, nella del Cofa (consiglio dell'ordine forense regionale), dopo che la proposta ha avuto il placet della Corte di appello dell'Aquila. «Un simile protocollo è stato già adottato dal tribunale di Teramo e viene di fatto utilizzato da anni a Pescara», dice Tatozzi, «e domani (oggi ndr) 3 luglio, verrà approvato definitivamente, alla presenza di tutti i presidenti delle Camere penali».

Il documento ricorda il presidente della Camera penale teatina ha avuto una genesi e una conclusione rapidissima. La Camera penale dell'Aquila ha provveduto a sottoporre alla presidenza della Corte una bozza primaria del protocollo; il presidente della sezione penale della corte ha inviato a mezzo mail alcuni suggerimenti; le camere penali distrettuali hanno poi congiuntamente vagliato e modificato il testo del protocollo, soprattutto sulla base delle indicazioni della magistratura; il testo, infine, è stato inviato ai singoli consigli dell' ordine e verrà approvato oggi al Cofa. In definitiva, entro settembre il protocollo sarà operativo presso la Corte.

Diverso e molto più tortuoso è il percorso del protocollo nel tribunale di Chieti. L'assemblea delle camere penali, infatti, ha approvato all'unanimità il testo definitivo nella riunione del 29 settembre 2009. Immediatamente dopo la bozza è stata presentata da Tatozzi dal presidente della camera penale al presidente Canzio, al procuratore generale, al presidente Spiniello ed al procuratore Pietro Mennini, ed è stata inviata al consiglio dell'ordine di Chieti, oltre che a tutti i giudici interessati e cancellieri, con invito a fornire suggerimenti.

Nessuno ha mai risposto alle richieste della camera penale, sicché è stata indetta una nuova assemblea (19 marzo 2010), nella quale è stato deciso all'unanimità di attendere ulteriori tre mesi per verificare la volontà del presidente Spiniello di sottoscrivere il protocollo. E' stato anche stabilito che, in caso di mancata risposta alle legittime aspettative dei penalisti teatini, sarebbe stata convocata una nuova assemblea per stabilire le modalità di astensione dalle udienza. Il consiglio dell'ordine ha quindi rielaborato il testo del protocollo, lo ha inviato a tutti gli iscritti per eventuali osservazioni ed ha, infine, provveduto a rimettere il testo definitivo al presidente Spiniello, al procuratore capo, al presidente Canzio ed al presidente della Camera penale.

Ad oggi non ci sono novità. Il direttivo ha, dunque, deciso di fissare per il 24 settembre una nuova assemblea nella quale verranno approvate tutte le iniziative di protesta da assumere, partendo dall'astensione dalla udienze, ovviamente nel caso in cui non venga adottato anche nel foro teatino.

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