MAJELLETTA

Rifugio Pomilio isolato, il gestore chiama la turbina a sue spese / VIDEO

La strada è chiusa da giorni a causa della neve e non viene liberata. Provincia assente, e i turisti vengono rimandati indietro

CHEITI. Isolato sulla Majella, il rifugio “Bruno Pomilio” pronto a ribellarsi. Succede a quasi 2000 metri di altezza, dov’è situato il rifugio che da anni ormai ospita turisti. Eppure qualche giorno fa, puntualmente con il maltempo, si è verificato di nuovo ciò che in altre località turistiche non succede. Il rifugio ha dovuto disdire tutte le prenotazioni per questioni di sicurezza perché la strada è completamente coperta di neve e nessuno ha intenzione di pulire. "Basta, l'indifferenza ha superato il colmo. Domani faccio venire a mie spese una turbina per liberara la strada, poi presento le denunce in Procura", afferma arrabbiato il gestore Roberto D'Emilio.

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Il caso del rifugio isolato diventa uno sketch
Maielletta, al lavoro con la motoslitta per tracciare la strada al ritmo della musica di Benny Hill show (da Fb)

La strada in questione, la Statale 614, è lunga 18 km e di recente Provincia e Anas hanno fatto un incontro a Roma per decidere a chi sarebbe andata. Alla fine 10 km sono stati consegnati all’Anas mentre gli altri 8 km, proprio la strada per arrivare al rifugio, sono rimasti alla Provincia su sua esplicita richiesta. Chi pensava che il problema della manutenzione fosse risolto si sbagliava. Dopo la nevicata la strada è rimasta impraticabile. D'Emilio racconta che a Capodanno ha dovuto ospitare più di 40 turisti accampati nel rifugio per poi rimandarli tutti a casa il mattino dopo: "Nessuno degli Enti che dovrebbe davvero occuparsene ha intenzione di ripulire questa strada, eppure esistono documenti e norme secondo cui l’Ente che se ne occupa dovrebbe ripulire tutto per consentire il transito". D'Emilio ha intenzione di sporgere denuncia nei confronti dell’Anas, della Provincia e del Parco della Majella e ribadisce più volte che “se qualcuno si sentisse male, di giorno o di notte, nessuno manderebbe dei soccorsi a causa di quella strada impraticabile”.

Il gestore del rifugio ha ricevuto più volte sostegno dal sindaco di Rapino Rocco Micucci. E ricorda come il Pomilio sia classificato "Ab" dal Club alpino e un punto di partenza per interventi di soccorso e per il turismo abruzzese: "Durante le feste siamo dovuti intervenire per soccorrere le auto del Soccorso alpino della finanza che era andato a cercare un disperso. Tuttora sotto la neve vi sono due auto di turisti che hanno preferito lasciarle lì pur di tornare a casa. Se non ci fosse stato il rifugio e il gatto delle nevi del rifugio, i due mezzi del Soccorso alpino non sarebbero potuti salire. La strada riservata a mezzi di soccorso e forze dell'ordine piena di neve come può essere d'aiuto in questi casi?".

Nella zona del Pomilio e più in generale dell'area della Maielletta pendono importanti progetti di sviluppo previsti dal Masterplan della Regione con fondi europei e statali. E per i quali la Provincia di Chieti è indicata come soggetto attuatore. Però la manutenzione della strada per il Pomilio, non interessa. “Chiamo la turbina e la faccio sgomberare", ripete D'Emilio, "lo faccio prima di tutto per una questione di sicurezza mia e della mia famiglia, con l'auspicio che presto si smuova qualcosa e i veri responsabili di questa situazione si facciano avanti".